Abita

Dom è situato nel rione Pilastro di Bologna.

Laminarie ha provato a immaginare DOM come uno spazio che ha al centro la ricerca teatrale, ma è in costante dialogo con altre discipline artistiche, con le scuole, le biblioteche, le associazioni culturali, i gruppi informali, gli studiosi e i critici, con i cittadini del quartiere e il pubblico di ogni età. 

Pensiamo che abitare un teatro significhi agire con il territorio con l’obiettivo di sviluppare un progetto culturale rigoroso. Occorre essere in grado di cogliere la natura di ogni luogo (la sua struttura architettonica, la sua collocazione geografica, le pratiche quotidiane che mette in atto e, non ultimo, il suo pubblico) e poi creare una relazione basata su un oggetto. Nel nostro caso l’oggetto è il teatro e il valore distintivo della nostra esperienza sta nella ricerca teatrale.

Un teatro così inteso tende naturalmente a diventare un centro che raccoglie e attiva il fermento diffuso delle esperienze che si manifestano in un territorio. Tuttavia, la disposizione immaginativa che vede un luogo capace di generare continue relazioni non è separabile dalla ricerca e quindi dall’opera, perché significa coniugare ogni autentico richiamo sociale con l’attività artistica che si svolge. Non si tratta dunque di scendere a compromesso sull’opera, ma di cercare forme di avvicinamento tra il pubblico e i linguaggi artistici basati sull’accostamento di proposte diverse e molteplici.

 

Dov’è il Pilastro?copertina05thumb leggi il racconto di Oscar De Pauli sulla nascita del Pilastro sul numero 5 di Ampio Raggio

 

 

“Dom di Laminarie, spazio che lavora sui confini tra produzione in residenza e ospitalità, tra città e periferia, tra migrazione e memoria, tra infanzia e età adulta, tra ricerca teatrale e ascolto dell’ambiente circostante al quartiere Pilastro di Bologna.”

Motivazione Premio Speciale UBU 2012

 

 

“Pilastro pilota. Dalla zona di Bologna da sempre sinonimo di periferia abbandonata e degradata sembra nascere una riscossa culturale che trova sponda nelle istituzioni. Da un paio di anni lo spazio DOM, la cupola di via Panzini gestita dalla compagnia Laminarie, è diventato uno dei luoghi più vivi della città. Vi si produce cultura coinvolgendo con grande riscontro i cittadini, anziani, giovani, piccoli. Le proiezioni cinematografiche, i laboratori sono sempre pieni. Gli incontri, sulla città e la periferia e altri temi impellenti della vita odierna sono frequentatissimi e accesi. E gli spettacoli, di danza e teatro contemporaneo, vedono il tutto esaurito….”

Massimo Marino, Teatro al Pilastro
Il Corriere di Bologna, 23 febbraio 2012

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