Quando Laminarie inizia a lavorare alla realizzazione di un progetto all’estero, è sulla spinta di una forte motivazione artistica e sulla base di un incontro con un partner straniero che si sente affine nelle linee di ricerca o nelle modalità operative.
Seguendo questa metodologia, Laminarie ha sviluppato le sue relazioni internazionali attraverso la realizzazione di progetti complessi che hanno permesso un approfondimento della realtà locale e che, per la loro rilevanza, hanno costituito tappe fondanti dell’identità artistica del gruppo.
Ne tako nego ovako, che si colloca temporalmente agli inizi della storia di Laminarie, è stato realizzato sulla spinta di un’urgenza a confrontarsi con la situazione culturale e civile della guerra in Bosnia. Il viaggio si è poi radicato e ha moltiplicato i suoi esiti, divenendo un tassello essenziale delle origini del gruppo. A portare Jackson Pollock a New York è stata, similmente, la necessità di entrare in contatto con i luoghi della metropoli e della natura che hanno influenzato l’opera dell’artista americano. Lontanovicino, realizzato in un quartiere sperimentale di Tokyo, nasce invece in primo luogo da un incontro con i dirigenti dell’organizzazione italo-giapponese ShiodomeItalia, che ha permesso di focalizzare il reciproco interesse per le connessioni tra l’infanzia, l’architettura e i temi della spazializzazione dell’esperienza. Il più recente tra i progetti internazionali è stato invece dedicato allo scultore Constantin Brancusi e ha previsto un viaggio di 6.500 km sulle sue tracce attraverso l’Europa.
Nella realizzazione di questi progetti, Laminarie ha sempre preferito una modalità di viaggio e di presentazione del proprio lavoro all’estero diversa dalla tradizionale tournee, nella quale risulta solitamente impossibile lo sviluppo di relazioni artistiche e produttive approfondite. I progetti internazionali sviluppati dalla compagnia cercano invece sempre una forma di contestualizzazione del lavoro nel paese ospitante, prevedendo inoltre tappe “di ritorno” in Italia del lavoro svolto all’estero. La realizzazione di Lontanovicino, ad esempio, ha coinvolto tutto lo staff tecnico e organizzativo del Centro Culturale nel quale la compagnia ha lavorato, oltre ad alcuni commercianti limitrofi e due performer giapponesi. Qualche mese più tardi, Laminarie ha riportato a Bologna parte dell’attività di ricerca sviluppata, allestendo in Biblioteca Sala Borsa per il pubblico di Bologna lo spettacolo Emaki, al quale hanno preso parte gli stessi performer giapponesi che hanno partecipato al progetto Lontanovicino.
Attraverso questa modalità operativa, nasce la possibilità di realizzare un progetto all’estero forte di uno scambio condiviso e, allo stesso tempo, di riportare al pubblico in Italia la ricerca compiuta in viaggio.
L’attività internazionale di Laminarie, così, prende sempre avvio dal lavoro che è stato già radicato precedentemente nel territorio d’origine.
Laminarie e DOM sono membri del network di centri culturali europei Trans Europe Halles.
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