[Quello che si ha] Eumenidi di Archivio Zeta al Pilastro

4 – 5 MAGGIO 2013 ORE 18
Una tragedia itinerante dal tempio di Apollo a Delfi fino ad Atene, dal Parco Pasolini a DOM, risultato della residenza al DOM di Archivio Zeta.

 

[widgetkit id=23]

Quello che si ha, il programma di Laminarie al DOM la cupola del Pilastro, si chiude con lo spettacolo di Archivio Zeta, Eumenidi di Eschilo, uno spettacolo itinerante che parte dal Virgolone, al Parco Pasolini, e si conclude al DOM, continuando la relazione attiva che il DOM ha instaurato con gli abitanti del Pilastro.

Eumenidi è il risultato della residenza al DOM di Archivio Zeta, che ha abitato lo spazio e il territorio per la produzione site-specific dello spettacolo, e fa parte del Progetto Linea Gotica/Orestea, ideato e diretto da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, fondatori dell’associazione culturale Archivio Zeta, che dal 2003 ha utilizzato come scena naturale il Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa.

Dal 2010 Archivio Zeta lavora sull’Orestea, l’unica trilogia tragica giunta integra fino a noi, vertice del pensiero umano. Una tragedia ogni anno e poi la ripresa dell’intera Orestea in una maratona: Agamennone (2010) – Coefore (2011) – Eumenidi (2012) – Orestea (2013).
Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, fondatori hanno deciso di mettere in scena l’Orestea per lo stesso motivo per cui Eschilo scrisse questa trilogia tragica 2500 anni fa, per farne un atto Politico, nell’accezione greca del termine, cioè un atto della Polis in cui, attraverso il mito si narra il passaggio da una società di vendetta a una società fondata sulla giustizia degli uomini. Eumenidi è la tragedia in cui il passaggio dal buio alla luce è evidente, limpido.

Inizia nel tempio di Apollo, angusto e buio, nel quale Oreste si è rifugiato, inseguito dalle Erinni che lo ossessionano da quando ha ucciso sua madre, Clitennestra. Oreste è un uomo provato dalla vita, estenuato dal ricordo di ciò che ha compiuto, e ha cercato, viaggiando per il mondo , di purificarsi dall’omicidio ma è ancora vittima delle maledizioni. Apollo, il dio ambiguo, decide di aiutarlo e gli propone una soluzione: sottoporsi al giudizio di Atena. Allora la ricerca della luce diventa reale, e sarà totale nel tempio di Atena, divinità della Ragione e dalla Parola, che coinvolgerà i cittadini nel dibattito istituendo così il primo tribunale della storia: l’Areopago, che una volta fondato, rimarrà domani e sempre, incorrotto e puro, a regolare la Giustizia degli esseri umani. Il tentativo di Archivio Zeta è quello di portare nella nostra epoca queste parole, di coglierne le contraddizioni e le conseguenze. Patrizio Barontini che cura la partitura sonora e musicale dell’intera trilogia, per Eumenidi ha composto una trama sonora per percussioni, lame, pianoforte, violino, che si innesta nella partitura vocale, creando echi, riverberi, rimbombi.

NOTA BIOGRAFICA

Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, fondatori dell’associazione culturale Archivio Zeta, hanno studiato e lavorato con Luca Ronconi, Marisa Fabbri, Jean Marie Straub, Daniele Huillet. Hanno fondato Archivio Zeta nel 1999: vivono sui monti dell’Appennino. Hanno diretto Trilogia del disorientamento: Gli Uccelli di Aristofane (1999), Anfitrione di Plauto (2000), Il Ciclope di Euripide (2001); Trilogia tragica: I Persiani (2003), Sette contro Tebe (2005) di Eschilo, Antigone di Sofocle (2006) al Cimitero Militare Germanico della Futa; La Notte di Elie Wiesel (2002); Interviste Impossibil/Uomo di Neanderthal e Henry Ford di Italo Calvino (2003); Il Segno (2006) di Patrizio Barontini; Plutocrazia (2006) da Aristofane; La Madonna a Treblinka (2008) di Vasilij Grossman; il Progetto Uomo-Techne: Prometeo Incatenato di Eschilo (2008) al Sasso di San Zanobi e Il Sistema del Mondo (2009) da Galileo Galilei, Giacomo Leopardi e Italo Calvino agli Osservatori Astronomici di Loiano e Arcetri e prodotto con Fabbrica Europa; Iliade – I Fiumi parlano di Omero; Orestea di Eschilo: Agamennone (2010), Coefore (2011), Eumenidi (2012) al Passo della Futa; nel 2011 La Zona Grigia da Primo Levi, Il Presidente di Thomas Bernhard e Edipo Re di Sofocle.