Un’installazione di 70 metri si snoderà lungo via Panzini e accompagnerà Onfalos per tutta la sua durata. Autore dell’opera è Marco Di Giovanni, scultore e artista visivo che inaugura la sua “Traffico a colori” il 23 giugno alle 20.
Ospiti dell’inaugurazione saranno anche i sei violoncellisti di Bologna Cello Project e l’associazione SOFOS che ci guiderà nell’osservazione scientifica del cielo stellato e delle costellazioni, sia nel giardino con il telescopio che all’intermo della cupola con il planetario.
Gabriele Dalla Barba, scrittore ed educatore, propone un laboratorio di scrittura creativa che ha l’obiettivo di far compiere ai partecipanti un’esperienza della parola su differenti livelli, uno comunicativo e uno espressivo, senza finalità didattiche ma con l’intenzione di mostrare come la scrittura assomigli molto alla vita e dipenda dai nostri incontri, dall’ambiente in cui ci troviamo, dalle sensazioni che le parole di un altro suscitano in noi, dai nostri movimenti e dalla reazione che provocano nel contesto, e infine, soprattutto , dalle nostre scelte.
Dopo il laboratorio, nel cortile delle scuole medie Saffi, la musica dal sud del mondo con gli Alphasud in concerto.
Ci sono molti modi per far ridere (e per far paura) con la musica. Possiamo provare a giocare un po’ con i suoni e scopriremo che non è così difficile.
Prima prendiamo un film, lo guardiamo e ne parliamo un po’ insieme.
Poi cominciamo a inventare delle musiche. Inventare dei modi di suonare.
Alla fine facciamo ripartire il film e noi suoniamo insieme.
Dopo il laboratorio, micro-rassegna di film di Buster Keaton musicati da Marco Dalpane, in un inedito cinema-autobus parcheggiato per l’occasione nei giardini di via Panzini.
Marco Dalpane comincia a studiare il pianoforte all’età di 5 anni.
Dal 1991 collabora con la Cineteca del Comune di Bologna come pianista accompagnatore e autore di musiche per il cinema muto. Questa attività lo ha portato a partecipare ai più importanti festival musicali e cinematografici italiani e in giro per il mondo (Francia, Svizzera, Spagna, Germania, Ungheria, Belgio, Lussemburgo, Slovenia, Serbia, USA, Colombia, Giappone, Corea del Sud). Ha realizzato opere su commissione delle principali reti televisive europee come ZDF e Arte e ha eseguito l’accompagnamento musicale dal vivo di oltre 650 proiezioni. Dedica buona parte della sua attività all’insegnamento del pianoforte e quando glielo chiedono tiene corsi e laboratori nei conservatori, università, musei e nelle scuole. Scrive su diverse riviste di carta e online.
Il Teatrobus e gli alberi di via Panzini accolgono i giovani lettori intenti ad ascoltare in modo inedito le storie narrate loro da tre scrittrici: non semplici ascoltatori ma attenti spettatori di una lettura che coniuga parole, immagini, suoni.
Marta Casarini: Sull’autobus con me salgono adulti e bambini; ascoltano i racconti di autobus sull’autobus che ho scritto viaggiando, obliterando, immaginando i mezzi di trasporto come cose vive, e lo stesso -attraverso la lettura animata- spero vorrà fare chi mi ascolta: immaginare di essere lì ma viaggiare altrove, giocando con le parole e gli oggetti che ci circonderanno.
Federica Iacobelli: Porto con me quattro testi diversi, nati per lettori-spettatori differenti e mai pensati solo come scrittura ma piuttosto come parola e immagine, parola e suono, parola e scena, per poi decidere di volta in volta e con chi sarà insieme a me quale e quante storie raccontare, se separarle o mescolarle, se attingere al libro e alle sue pagine o se andare oltre, sopra e sotto le righe, negli occhi di chi guarda e di chi ascolta.
Maria Montanari: Vive e lavora in montagna, a Baiso, in provincia di Reggio. Ha scritto fiabe e racconti per i bambini. Mentre legge ama cucire animali di stoffa.
Il laboratorio di danza curato dal Febo Del Zozzo prevede la collaborazione di due ballerini dalle formazioni quanto mai diverse e diversificate: Simona Bertozzi, nota interprete e coreografa di danza contemporanea e Antonello Marra, ballerino di break-dance.
Simona Bertozzi: Coreografa, danzatrice e performer, dopo studi di ginnastica artistica e danza classica, approfondisce la sua formazione in danza contemporanea in Italia, Francia, Spagna, Belgio e Inghilterra. Nel 2007 vince il concorso GD’A con il solo di sua creazione L’Endroit2e, lavoro che debutta a Londra, Festival Aerowaves. Nel 2008 è finalista al Premio Equilibrio di Roma con il primo studio di Terrestre, lavoro realizzato nell’ambito del progetto internazionale Choreoroam. Homo Ludens è il progetto coreografico per il 2009-12 incentrato sull’ontologia del gioco.
Antonello Marra è ballerino di break dance da più di sei anni. Ha imparato a ballare la break allenandosi al mercato delle erbe di via ugo bassi a Bologna quando aveva 17 anni e da allora ha continuato a conoscere persone e gruppi che la praticano, portandola avanti come passione e come lavoro.
Attraverso l’uso di strumenti a percussione Mario Martignoni insegna ai bambini come improvvisare e realizzare componimenti musicali che andranno a sonorizzare un cortometraggio d’animazione. Il laboratorio sarà fondato su pratiche musicali sperimentali di improvvisazione e composizione collettiva, sull’utilizzo di strumenti ortodossi e provenienti da riciclaggio creativo, sull’approccio a prassi musicali di altre culture in un’ottica trasversale anche ai generi musicali tradizionalmente intesi.
Dopo il laboratorio, visita guidata alla falegnameria del CVS, situata accanto al teatro, dove un falegname ci insegnerà a costruire una casetta di legno.
Mario Martignoni: Dopo una formazione musicale su diversi strumenti, dal 1990 l’ingresso nel Laboratorio di Musica e Immagine e in altre realtà musicali sorte a Bologna, come la Banda Roncati e l’Ensemble Eva Kant, dirige il mio interesse in direzione dell’improvvisazione, della composizione collettiva, del gioco sui generi musicali; quella che viene definita musica eterodossa. Dal 1994 ho realizzato il progetto di Compagnia d’Arte Drummatica. Nelle diverse realtà incontrate ho partecipato a seminari e collaborato con musicisti come Paolo Fresu, Fred Frith, Jon Rose, Butch Morris, David Moss, Pierre Favre e partecipato a festival internazionali, come il MIMI, Les Oreilles en Pointe e Musique Action in Francia, Blasnost Frontal a Berlino, Angelica a Bologna, Time in Jazz a Berchidda (SS), Jazz in it a Vignola (MO).
Lo scultore e artista visivo Marco Di Giovanni presenta un laboratorio che dà la possibilità a ogni bambino di realizzare attraverso un disegno la propria costellazione, vista con l’ausilio di un telescopio speciale.
A seguire, in giardino lezione di entomologia a cura di EntoModena, alla scoperta del mondo degli insetti.
Marco di Giovanni: La sua ricerca è spesso incentrata sui materiali di recupero, tubature e cisterne, che vengono riassemblati e portati a nuova vita attraverso l’inserimento di lenti che permettono di vedere ciò che accade – o ciò che è conservato – al loro interno; in stretto rapporto con lo spazio espositivo, Di Giovanni gioca con ironia sui meccanismi della percezione creando un ininterrotto scambio tra la persistenza e la mutabilità delle forme.
Si tratta di un laboratorio teatrale incentrato sul movimento ma anche sulla coralità di rumori e voci. Il laboratorio prevede che ogni bambino proponga alcuni gesti che in seguito vengono rielaborati per dare vita a una coreografia collettiva e armonica, soggetta ad ampliamenti continui.
Dopo il laboratorio, la serata prosegue in giardino con una lezione di scacchi.
Il laboratorio di Ominostanco non vuole essere un corso di musica,ne, tanto meno un corso di elettronica. Lo scopo è il gioco. La sola tecnologia non basta per creare musica. La musica elettronica è bella ma necessita anche del nostro apporto, dell’anima musicale che tutti abbiamo a volte inconsapevolmente. Questo laboratorio si prefigge di creare un brano utilizzando la voce dei partecipanti e l’elettronica, utilizzando sia la componente tecnologica ma soprattutto la componente di sana ingenuità dell’espressione vocale di un bambino. Voci e ripetizioni,melodia e ritmo, sperimentazione in tempo reale.
Roberto Vallicelli aka OMINOSTANCO: Producer, dj, musicista da 15 anni presente nella scena elettronica italiana. Ha realizzato 2 album solisti per Virgin Music, remix in ambito dance, colonne sonore e sound design per documentari, lungometraggi, spot pubblicitari. Si muove tra down beat, funk, elettronica, musica sperimentale, dance music, musica etnica, pop, jazz il tutto miscelato in un frappè dai vari sapori.
Bea DJ: Seccata di dover dipendere dalle scelte musicali altrui, a 3 anni impara ad usare il Lenco di famiglia e prende il comando della collezione di vinili della zia, grande amante della musica, suonando a ripetizione l’lp della Febbre del Sabato Sera… 17 anni dopo, nel 1998, è lo stesso profetico 33 giri ad inaugurare la carriera di BettyBoop. Dopo aver ricevuto l’imprinting da un’enorme palla di specchi, la piccola Beatrice resta folgorata dalle sonorità degli anni ’70 e ’80 e diventerà grande tra i clubs e i centri sociali della sua Bologna assorbendone le tante sfumature che ritroviamo nei suoi dj sets.
Prima dello spettacolo Ora! ha luogo un incontro pubblico che si prefigge l’obiettivo di rendere note altre attività, esperite a livello internazionale, nell’ambito della ricerca sull’infanzia, contestualizzando le pratiche di Laminarie e di Onfalos.
con la partecipazione di Simona Bertozzi, Marta Casarini, Gabriele Dalla Barba, Marco Dalpane, Agnese e Sofia Del Zozzo, Marco Di Giovanni, Federica Iacobelli, Antonello Marra, Andrea Martignoni, Mario Martignoni, Maria Montanari, Gioele e Teo Guatta, Giuliano Guatta, Daniela Perani, Omino Stanco, Djessa Bea, Bologna Cello Project, Trio Leuterius, Sofos divulgazione delle scienze.
e di: Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna; Comune di Bologna – Bolognaestate; Tavolo di progettazione partecipata del Quartiere San Donato