7 – 11 Aprile 2015
Progetto speciale dedicato alla costruzione dello spazio scenico che si rivolge a una delle figure fondamentali del teatro del Novecento nel centenario della sua nascita, Tadeusz Kantor.
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La misura del teatro
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mar 7 aprile ore 18.30
Wielopole, Wielopole
inaugurazione della mostra fotografica di Antonio Sferlazzo
mar 7 aprile ore 19
Tadeusz Kantor – Cento di questi giorni
incontro pubblico nel centenario della nascita
con la partecipazione di AndreaMancini (studioso), Daniele Spisa (scenografo), Renato Palazzi, (critico teatrale)
a seguire aperitivo
ore 21 proiezione di materiali video documentari selezionati e introdotti da Andrea Mancini
mer 8, gio 9, ven 10 aprile ore 14 – 19
L’oggetto in scena: tre giorni di applicazioni manuali
laboratorio di scenografia condotto da Daniele Spisa
gio 9 aprile ore 20.30
Umarla klasa (La classe morta) di Andrzej Wajda (1976)
proiezione del film presso Cineteca di Bologna / Cinema Lumière – Piazzetta Pier Paolo Pasolini 2b
introdotto da Andrea Mancini e Daniele Spisa
sab 11 aprile ore 17 – 18.30
In cima al teatro
laboratorio di macchineria teatrale
condotto da Febo Del Zozzo/Laminarie
per i bambini dai 6 ai 12 anni
Nato a Wielopole nel 1915, nel pieno della Prima Guerra Mondiale, morto a Cracovia nel 1990, alla vigilia dell’andata in scena del suo ultimo spettacolo, Tadeusz Kantor non è stato solo uno dei più geniali uomini di teatro del Novecento, ma anche un infaticabile innovatore delle arti visive, un ardente continuatore delle avanguardie storiche, un protagonista e un testimone delle vicende di un intero secolo.
L’opera di Kantor verrà indagata attraverso la partecipazione di studiosi che hanno approfondito la dimensione materica del suo lavoro, e di artisti che furono suoi collaboratori.
L’unità si apre con l’incontro pubblico Tadeusz Kantor. Cento di questi giorni che si terà martedì 7 aprile ore 19, cui partecipano il critico teatrale Renato Palazzi, che ha dedicato a Kantor uno dei libri più interessanti editi in Italia, lo studioso Andrea Mancini, autore di numerose importanti opere sull’artista polacco, e lo scenografo Daniele Spisa, che collaborò con lo stesso Kantor.
L’incontro è seguito poi da una proiezione di materiali filmici e documentari selezionati da Andrea Mancini.
Due saranno poi i laboratori di scenografia: uno dedicato ai più piccoli (bambini dai 5 ai 10 anni) e condotto da Febo Del Zozzo di Laminarie, che si terrà domenica 11 aprile dalle ore 17 alle 18.30, dal titolo In cima al teatro che porta i bambini a scoprire la dimensione materica del teatro, l’uso delle corde, delle luci e del suono.
Un secondo laboratorio dal titolo L’oggetto in scena: tre giorni di applicazioni manuali è invece rivolto agli studenti di scenografia e ai professionisti ed è condotto da Daniele Spisa (8 – 9 – 10 aprile dalle 14 alle 19), scenografo di esperienza trentennale che ha lavorato con moltissimi registi come Vittorio Gasmann, Roberto De Simone, Gabriele Lavia, Luca Ronconi e lo stesso Tadeusz Kantor.
Il film Umarla klasa (La classe morta) – proiettatoal Cinema Lumière il 9 aprile alle 20.30, furealizzato nel 1977 per la televisione polacca da un maestro di regia, Andrzej Wajda. La classe morta rappresenta lo spettacolo simbolo e primo di un fortunato ciclo tutto costruito attorno a una teoria chiave del regista polacco: “Il teatro della morte”. Un manifesto con il quale l’artista, tra i più radicali d’Europa, fondava il proprio teatro della memoria e delle emozioni.
Nel foyer di DOM sarà ospitata per tutta la durata del progetto la mostra fotografica Wielopole, Wielopole di Antonio Sferlazzo, che seguì la preparazione dello spettacolo di Kantor in Italia. Sferlazzo, fotografo di scena per importanti compagnie e registi dell’avanguardia teatrale degli anni Settanta, come Carmelo Bene e Tadeusz Kantor, è stato inserito nel nel 1993 in una monografia sui più significativi fotografi italiani della rivista americana Aperture. La mostra è realizzata grazie alla collaborazione con la Biblioteca Archivio Fondazione Teatro della Pergola di Firenze.
Biografie
Tadeusz Kantor
Pittore e regista teatrale (Wielopole, Rzeszów, 1915 – Cracovia 1990). Artista d’avanguardia tra i più originali della Polonia contemporanea, attraverso una accentuatissima semplificazione dei mezzi espressivi e una “scenografia in movimento” in cui il corpo dell’attore diviene elemento strutturale di significazione, ha dato garbata e ironica espressione alla tragedia della condizione umana. Tra i suoi spettacoli più significativi si ricordano: Umała Klasa (“La classe morta”, 1975), Crepino gli artisti (1986), Qui non ci torno più (1988). La sua opera ha avuto una vastissima influenza sul linguaggio teatrale del Novecento.
Renato Palazzi
Renato Palazzi è nato a Milano nel 1947. Dal 1968 al 1972 ha lavorato al Piccolo Teatro di Paolo Grassi occupandosi soprattutto di spettacoli nelle scuole. Ha iniziato l’attività di critico teatrale negli anni ’70 collaborando fra l’altro con l’«Avanti!», col «Corriere della Sera» e, dall’88, col supplemento culturale domenicale del «Sole 24 ore». Dall’86 al ’95 è stato direttore della Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, dove ha invitato Kantor a tenere un importante seminario. Nell’87 si è intrufolato “illegalmente” come attore-macchinista in uno spettacolo realizzato in Italia dall’artista polacco, “La macchina dell’amore e della morte”. Dal settembre 2000 è tra i creatori e collaboratori del sito internet “delteatro.it” della casa editrice Baldini Castoldi Dalai, per la quale tiene anche una rubrica di riflessione e critica teatrale su «Linus». Dal 2001 ha insegnato al CLEACC, il corso di laurea in economia dell’arte, della cultura e della comunicazione dell’Università Bocconi di Milano. Ha pubblicato con Titivillus “Kantor: La materia e l’anima” nel 2010.
Antonio Sferlazzo
Fotografo, giornalista, artista nasce agli inizi degli anni Cinquanta in Maremma. Ha collaborato per parecchi anni con i più importanti giornali illustrati italiani (“L’Espresso”, “Panorama”, “Europeo”, “Capital”, ecc.) e americani (“Gourmet”, “GQ”, “Wine Spectator”, “Esquire”, ecc) occupandosi di Reportage di cultura e di viaggio. Per un lungo periodo ha anche lavorato come fotografo di scena per importanti compagnie e registi dell’avanguardia teatrale degli anni Settanta, come Carmelo Bene e Tadeusz Kantor. Il suo lavoro è stato presentato con successo in varie mostre personali e collettive a Praga, New York e in Italia . La prestigiosa rivista americana di fotografia “Aperture” lo ha incluso nel 1993 in una monografia sui più significativi fotografi italiani. Ha pubblicato diversi libri fotografici e ha presentato in diverse sedi un lavoro sulla guerra come grande evento mediatico, che comprendeva anche alcune fotografie realizzate nel 1991 alle Twin Towers.
Daniele Spisa
La sua carriera è caratterizzata da molteplici esperienze professionali. Dal 1972 al 1978, membro del Gruppo della Rocca, si occupa della scenotecnica degli allestimenti collaborando con scenografi quali Luciano Damiani, Maurizio Balò e Lele Luzzati. Come direttore degli allestimenti, con compagnie diverse, lavora con Vittorio Gasmann, Roberto De Simone, Gabriele Lavia, Tadeusz Kantor e con Luca Ronconi per cui realizza spettacoli come Commedia della seduzione, Ignorabimus ed altri. Come docente di scenografia e scenotecnica ha collaborato con vari Enti a corsi di formazione professionali per tecnici teatrali: l’ultima collaborazione come docente è con l’Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura.
Ha collaborato come scenotecnico alla ristrutturazione di molti teatri, tra cui la ristrutturazione dello spazio di S.Maria a Firenze che diverrà sede dell’attività di Tadeusz Kantor e poi Bottega teatrale diretta da Vittorio Gasman . Per Luca Ronconi ha firmato le scene de Gli ultimi giorni dell’umanità al Lingotto di Torino e Davila Roa al Teatro di Roma. Collabora in numerosi allestimenti con Ugo Chiti e Toni Servillo. Nel 2007 ha firmato l’allestimento scenico di Giulietta e Romeo di Riccardo Cocciante e Pasquale Panella, regia di Sergio Carruba. Nel 2008 ha firmato le scene del film Mar Nero regia di Federico Bondi, con Ilaria Occhini, pluri premiato al Festival del cinema di Locarno. Al momento sta curando la preparazione di Tosca con la regia di Vivien Hewitt, come collaboratore di Mimmo Paladino e ideatore dell’impianto scenico per il Festival Puccini a Torre del Lago.