[Insisto più forte] …e la volpe disse al corvo: incontro con Romeo Castellucci

mar 27 MAGGIO 2014 ore 18.30
Il Ritmo è tutto > Romeo Castellucci incontra Federico Ferrari
coordina Piersandra Di Matteo
nell’ambito di “e la volpe disse al corvo. Corso di Linguistica Generale. Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna
Progetto speciale 2014 Comune di Bologna / Socìetas Raffaello Sanzio

Insisto più forte, il programma di Laminarie al DOM la cupola del Pilastro si chiude con Il ritmo è tutto (27 maggio, ore 18.30), dialogo filosofico tra Romeo Castellucci e Federico Ferrari, filosofo e critico d’arte, che fa parte di e la volpe disse al corvo. Corso di Linguistica Generale, il Progetto speciale che il Comune di Bologna ha dedicato al regista teatrale e cofondatore della compagnia Socìetas Raffaello Sanzio.

DSC 1017DSC 1021

 

La questione di una ritmica dell’immagine è il punto di partenza dell’incontro, coordinato da Piersandra Di Matteo, che è anche curatrice dell’intero progetto. Ferrari è autore di numerosi libri che intrecciano nodi problematici cari alle domande poste dal linguaggio artistico di Castellucci: l’enigma della creazione, lo sguardo e l’invisto, la comunità degli spettatori, il rapporto tra arte ed etica, la coappartenenza di forma e materia. L’artista e il filosofo entreranno in questi nuclei ognuno dalla propria prospettiva singolare. Questo incontro è l’occasione per rivelare la forte dimensione teorica e filosofica che fonda il teatro di Romeo Castellucci, e che attraversa una scrittura scenica estremamente concreta dove la centralità della tecnologia dell’occhio e la pulsazione delle singole immagini diventano cardine di orientamento. Per dirla con Friedrich Hölderlin: tutto è ritmo.

Ingresso gratuito

Romeo Castellucci nasce nel 1960 a Cesena. Si diploma in Pittura e Scenografia all’Accademia di Belle arti di Bologna. Nel 1981 fonda, insieme a Claudia Castellucci e a Chiara Guidi, la Socìetas Raffaello Sanzio. Da allora realizza spettacoli come regista, ideatore di scene, luci,suoni e costumi. I suoi lavori sono stati presentati in più di cinquanta nazioni, prodotti dai più prestigiosi teatri e festival del mondo. Oltre ad essere autore di scritture di teoria che percorrono il cammino del suo teatro, è stato direttore artistico della Biennale Teatro di Venezia (2005), “Artiste Associé” alla direzione artistica della 62° edizione del Festival d’Avignon (2008) e co-direttore del Malta Festival di Pozdan (2013). Insignito di numerosi premi e onorificenze intenazionali, il recente conferimento del Leone D’Oro alla carriera della Biennale di Venezia è l’ultimo importante riconoscimento del suo percorso artistico.

Federico Ferrari è un filosofo e critico d’arte italiano. Insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove è coordinatore del Biennio specialistico di Comunicazione e organizzazione per l’arte contemporarena. È corrispondente per l’Italia del Collège International de philosophie di Parigi. I campi di ricerca di Federico Ferrari vanno dalla bioetica alla filosofia politica, dall’estetica alla teoria dell’arte contemporanea. Sulla scia della riflessione svolta da Maurice Blanchot, Jean-Luc Nancy e Giorgio Agamben, ha sviluppato dapprima un lavoro di ricerca sul problema di un legame sociale in bilico tra l’esperienza comunitaria e le società atomizzate del mondo globalizzato. A seguito di questo primo nucleo di interesse, ha sviluppato una collaborazione con Jean-Luc Nancy che ha portato, tra il 2000 e il 2005, alla stesura di due opere a quattro mani (La pelle delle immagini eIconografia dell’autore). Nei primi anni ’90 si è occupato di bioetica. In questo campo, e in particolare sul tema dell’eutanasia, ha individuato nel concetto di distanasia un approccio singolare alle problematiche sollevate dall’idea di una “buona morte” non riducibile né a una strenua difesa della sacralità della vita a qualunque costo né a una manipolazione dei corpi in una logica strettamente medico-scientifica. A partire dalla fine degli anni ’90, il suo campo di ricerca si è sviluppato maggiormente sui temi dell’immagine e dell’arte.

 

****

PREMIO UBU 2014 AL PROGETTO “E LA VOLPE DISSE AL CORVO”

e la volpe disse al corvo. Corso di linguistica generale. Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna, progetto speciale 2014 del Comune di Bologna e Socìetas Raffaello Sanzio, si è aggiudicato il Premio Ubu come Miglior progetto artistico o organizzativo, nuova categoria istituita quest’anno dall’Associazione Ubu per Franco Quadri per rispondere all’esigenza di comprendere con maggiore capillarità l’evoluzione del linguaggio scenico, sollecitando, nei 53 membri della giuria composta da critici teatrali e intellettuali, uno sguardo a tutto tondo tra le espressioni contemporanee.

L’assessore alla Cultura Alberto Ronchi e la curatrice Piersandra Di Matteo che da anni collabora attivamente con Romeo Castellucci alla cui opera il progetto è dedicato, hanno ricevuto l’importante riconoscimento il 15 dicembre al Piccolo Teatro “Paolo Grassi” di Milano, durante la serata di premiazione della trentasettesima edizione dei premi Ubu. E’ la prima volta che il premio, vero e proprio “Oscar del teatro”, viene assegnato ad un progetto la cui realizzazione vede la partecipazione concreta di un’Amministrazione pubblica e l’assessore Alberto Ronchi ha così voluto commentare questo successo: “Esprimo soddisfazione per la vincita del prestigioso Premio UBU, il più importante premio nazionale dedicato al teatro. Nel ringraziare tutti coloro che hanno collaborato, mi preme sottolineare come questo premio dimostri che nel nostro Paese è ancora possibile realizzare progetti culturali che – fuori dalle ricorrenze e dalle smanie eventistiche – mettano al centro la ricerca e la produzione contemporanea di un artista italiano tra i più rappresentati e apprezzati nel mondo. Il modello che Bologna ha costruito prevede l’efficace e produttivo rapporto tra diverse istituzioni pubbliche e importanti operatori culturali del territorio che – liberi dall’asfissiante retorica della partecipazione e della condivisione – realizzano iniziative importanti per la cultura del nostro Paese e per la crescita del sistema culturale bolognese.”

e la volpe disse al corvo è il quarto progetto speciale del Comune di Bologna in ambito culturale dopo quelli dedicati a Schoenberg, Cage e Celati. Sostenuto anche dalla Regione Emilia Romagna, è stato realizzato da Comune di Bologna e Socìetas Raffaello Sanzio, si è svolto a Bologna da gennaio a maggio 2014 e ha coinvolto in maniera attiva le istituzioni culturali della città: Fondazione Teatro Comunale di BolognaIstituzione Bologna MuseiFondazione Cineteca, Università di Bologna – DARvipem e dagli operatori culturali XingAngelica Festival, DOM La cupola del Pilastro.