Incontro con Alfonso Berardinelli

23 FEBBRAIO 2010 ore 17.30
Che noia la poesia – Pronto soccorso per lettori stressati:
il critico letterario Alfonso Berardinelli presenta il libro scritto con Hans Enzensberger

Chi pensa che la poesia sia noiosa, inutile ed estranea alla nostra vita commette un errore. Perché in realtà il nostro cervello è invaso da versi più o meno facili: dalle ninnenanne alle filastrocche, dalla pubblicità alle canzoni. Per quale motivo allora tanta gente proprio non sopporta la poesia? A questa domanda che cerca di rispondere il libro, dicendoci che cosa significa scrivere e leggere versi, spiegandoci secondo quali regole i poeti riescono a giocare con le parole e fornendoci anche qualche indicazione sul “fai-da-te”. Tra lettura e studio, ci viene suggerito che non dovrebbe esserci grande differenza: da Dante, il più difficile dei poeti, a Sandro Penna, in apparenza facile, leggere bene e con passione è già studiare. La porta della poesia è sempre aperta: basta entrare.

È diffuso un luogo comune secondo cui la poesia sarebbe riservata agli addetti ai lavori e di cui la maggioranza delle persone non può capire niente. Non è vero. Nel cervello di ognuno di noi continua a ribollire una quantità di versi. Abbiamo in testa centinaia di canzonette, dai vecchi classici della canzone napoletana fino al rock, al reggae e agli ultimi successi delle hit parade… Tutte queste cose sono in versi. Versi che conosciamo benissimo, senza fatica, senza pensare che sono versi. Senza bisogno di commenti e di note. Senza lezioni e seminari. Soprattutto senza imposizioni… Come dicono gli autori di questo libro – scritto a quattro mani da un tedesco e un italiano -, la prima cosa da fare è perciò dimenticare quello che ci hanno fatto credere, quello che abbiamo imparato e disimparato a scuola. Dobbiamo ricominciare da capo: sentire il ritmo, la misura dei versi, la musica delle parole più comuni, il piacere delle parole più precise, collocate nel punto più giusto o più imprevisto… “Che noia la poesia” è un libro di tecnica poetica accessibile a tutti, un libro di giochi verbali e di metodi di composizione: canzoni, ballate, sonetti, inni ed epigrammi, esempi di poesia eccellente e di poesia pessima o ridicola. Si parla di rime e di strofe, occidentali e orientali, di versi regolari e di versi liberi, di testi carichi di pensiero e di testi inafferrabili e insensati. Ci fa vedere come funziona una poesia e perfino come si può scriverla. Il lettore troverà anche parecchi testi poetici di tutte le epoche: Catullo e Zanzotto, Shakespeare e Brecht, Leopardi e Sergio Tofano. In fondo la poesia dimostra che con la lingua si può fare di tutto, anche le acrobazie piú impensabili: dire moltissimo in due versi, dire quasi niente in molte strofe. Raccontare, dialogare, scherzare, arrabbiarsi, sognare, riflettere. La poesia è il genere letterario, la forma di scrittura piú elastica, economica e maneggevole. La maggior parte dei testi non occupa piú di una pagina. E gli strumenti di produzione sono i piú accessibili e semplici: con un foglio di carta e una penna si può scrivere “L’infinito”, la piú irresistibile poesia d’amore, o il più feroce epigramma contro i potenti.

Alfonso Berardinelli (1943) è uno dei saggisti italiani più originali e polemici. Si è occupato di teoria dei generi letterari (poesia, saggio, romanzo) e ha discusso di metodi dell’insegnamento e di funzione della critica. Fra i suoi libri si ricordano Il pubblico della poesia (con Franco Cordelli, 1975), La poesia verso la prosa (1994), 100 poeti (1997) e La forma del saggio (2002, premio Viareggio). Per Einaudi ha scritto Che noia la poesia (2006) con Hans Magnus Enzensberger, il maggiore poeta e saggista tedesco contemporaneo.