[CONTESTO ] Amira-Géhanne Khalfallah | DIALOGO – LES MOTS DES AUTRES

RESIDENZA Amira-Géhanne Khalfallah

17 febbraio
ore 19 incontro pubblico – Dialogo sulla residenza di Amira-Géhanne Khalfallah.
Interverranno: Piersandra Di Matteo, Febo Del Zozzo, Sara Fulco.
A seguire Les mots des autres di Amira-Géhanne Khalfallah.
Progetto di Laminarie in collaborazione con Europe Grand Central.

CONTESTO amira khalfallah ph Mario Carlini

Sono tre gli artisti di diversa provenienza geografica, che svilupperanno il proprio lavoro durante i 20 giorni di permanenza presso il teatro, realizzando progetti inediti e variabili. La variabilità infatti sarà la costante che accompagnerà l’opera dei performer, che via via vedrà la sua creazione e realizzazione in loco al DOM. L’obiettivo è indagare il significato di contesto in relazione al territorio del Pilastro apportando uno sguardo internazionale, nuovo, innovativo ed esterno al rione e alla città di Bologna, che a sua volta farà germogliare nuove visioni agli abitanti e ai residenti del territorio. Nasceranno in questo modo percorsi non scontati e non prevedibili in cui gli artisti dialogheranno con gli abitanti e con la realtà che li circonda, creando contaminazioni di idee e pensieri che non solo riusciranno ad andare oltre ai soliti significati a cui siamo abituati, ma rinnoveranno un’apertura internazionale alle questioni urgenti e attuali nell’epoca contemporanea.

La prima residenza, dal 30 gennaio al 17 febbraio, ospiterà il lavoro dell’artista algerina Amira-Géhanne Khalfallah. A DOM Amira-Géhanne Khalfallah porterà il progetto Les mots des autres, che avrà il suo esito pubblico il 17 febbraio.

Les mots des autres ruota attorno all’idea di vivere la città come esperienza estetica nuova, viaggiando nel rione, poiché “il viaggio” dice Amira “ inizia proprio dall’origine: dove si abita”. L’essenza del lavoro di Amira si situa tra le due versioni della storia che lavora su più fronti: non solo quelli linguistici e culturali ma anche quelli che separano il protagonista dal proprio racconto che dopo essere stato attore diventa spettatore, costruendo le storie e spostandone le frontiere.
Les mots des autres nasce proprio dall’esperienza diretta dall’artista. Facendosi guidare da alcuni abitanti del Pilastro in un luogo, non solo l’ha scoperto ma se l’è fatto raccontare in un minuto. Gli incontri saranno filmati per raccogliere le molteplici storie narrate dalle persone coinvolte. Non conoscendo l’italiano, Amira riscriverà le storie ascoltate secondo la sua personale comprensione e interpretazione, concentrandosi sulle parole, sulle sonorità, sulle evocazioni, sui gesti e sul linguaggio del corpo. In questo modo per ogni luogo ci saranno due racconti: quello originale e quello costruito dall’immaginario di Amira. Un’esperienza che tange il confine esistente tra la parola e ciò che si articola, il non verbale e il paraverbale, misurando la propria capacità di comprensione al di fuori di ciò che è conosciuto e analizzando lo schema che permette di creare un legame tra lingue, suoni, codici culturali.

La rappresentazione dello spettacolo è preceduta alle 19 da un incontro sulla residenza in cui Amira dialogherà raccontando lo sviluppo del progetto, relazionato anche al filo rosso che da sempre accompagna le sue esperienze artistiche. L’incontro vede la partecipazione di Piersandra Di Matteo – teorico di arti performative, Febo Del Zozzo – Laminarie, Sara Fulco – curatrice report residenze artistiche. Un progetto di ricerca anch’esso approfondito nella residenza a DOM.

*** PROGRAMMA:

17 febbraio
ore 19 incontro pubblico – Dialogo sulla residenza di Amira-Géhanne Khalfallah.
Interverranno: Piersandra Di Matteo, Febo Del Zozzo, Sara Fulco.
A seguire Les mots des autres di Amira-Géhanne Khalfallah.
Progetto di Laminarie in collaborazione con Europe Grand Central.

Les mots des autres nasce dall’esperienza diretta dell’artista algerina Amira-Géhanne Khalfallah, che facendosi guidare da alcuni abitanti del Pilastro in un luogo specifico, non solo l’ha scoperto ma se l’è fatto raccontare in un minuto.
Qual è la tua storia? Con questa domanda Amira ha iniziato il suo viaggio nel rione esplorando luoghi, fatti reali e di vita delle varie persone incontrate durante i giorni della sua residenza artistica. Gli incontri sono stati filmati per raccogliere i racconti narrati a partire da quelli dei personaggi storici del rione, ascoltando anche quelli riportati dai giovanissimi, operatori e altri abitanti che hanno reso il Pilastro un luogo speciale. Non conoscendo l’italiano, Amira ha riscritto le storie secondo la sua personale comprensione. In questo modo si assisterà alla visione dei video e all’ascolto di entrambe le descrizioni: quella originale e quella costruita dall’immaginario dell’artista, che verrà scoperta dai partecipanti stessi il giorno della presentazione del lavoro, proprio nel momento in cui la leggeranno per la prima volta. Nascerà una sorpresa.

A seguire, i partecipanti sono invitati al dialogo sulla residenza artistica.
L’incontro vede la partecipazione di Piersandra Di Matteo – teorico di arti performative, Febo Del Zozzo – Laminarie, Sara Fulco – curatrice report residenze artistiche.

Un ringraziamento speciale a Romano, Rocco, Oscar, Fabio, Alberto, Tarik, Marzia, Patrizia, Serena, Paolo, Tiziana, Fatou e Dante che grazie alla loro collaborazione hanno permesso tutto questo.

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Les mots des autres
di Amira-Géhanne Khalfallah
Progetto di Laminarie in collaborazione con Europe Grand Central
Il progetto di Amira-Géhanne Khalfallah rientra nell’ambito del Progetto interregionale di residenze artistiche realizzato con il contributo di Regione Emilia Romagna, Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.

Dialogo sulla residenza di Amira-Géhanne Khalfallah
Partecipano all’incontro Piersandra Di Matteo (teorico di arti performative), Febo Del Zozzo (Laminarie) e Sara Fulco (curatrice dei report)
A DOM Amira porta il progetto Les mots des autres, proponendo di vivere la città come esperienza estetica nuova viaggiando nel rione poiché “il viaggio”, come dice Amira, “inizia proprio dove si abita”. Così Amira ha invitato gli abitanti del Pilastro a farle scoprire un luogo e a farselo raccontare in un minuto. Gli incontri sono stati filmati per raccogliere le storie raccontate. Non comprendendo e non parlando l’italiano, Amira ha riscritto le storie secondo la sua personale interpretazione concentrandosi sulle parole, sulle sonorità, sulle evocazioni così come sui gesti e sul linguaggio del corpo. Per ogni luogo dunque ci sono due storie: quella raccontata e quella costruita dall’immaginario di Amira, un’esperienza che si situa sul confine tra verbale, non verbale e paraverbale, permettendo di affinare l’ascolto e lo sguardo, di misurare la propria capacità di comprensione al di fuori di ciò che è conosciuto, analizzando lo schema che permette di creare un legame tra lingue, suoni, codici culturali. Ciò che ci lega o che ci separa si situa tra le due versioni della storia che lavora su più fronti: non solo quelli linguistici e culturali ma anche quelli che separano il protagonista dal proprio racconto che dopo essere stato attore diventa spettatore, costruendo le storie spostandone le frontiere.

INFO info@laminarie.it – T 051. 6242160
www.domlacupoladelpilastro.it