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Torifunebutohsha Theatre

Giappone 2007-2010

 

TOKYO 

  • 2007 LONTANOVICINO 
  • 2009 VISIONI 
  • 2010 TU NON MI CONOSCI

 

LAMINARIE ha realizzato un progetto triennale in Giappone nel periodo 2007-2010.

Ciascun progetto si è svolto in stretta relazione con partner giapponesi affini alle modalità lavorative di Laminarie, e ha prodotto esiti che sono stati presentati in Italia successivamente.

 

 


 

TOKYO 2007 - LONTANOVICINO 

Nel 2007 Laminarie ha presentato a Tokyo un progetto dedicato ai bambini dal titolo LONTANOVICINO a ShiodomeItalia Creative Center, durante la Primavera Italiana organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Tokyo e in occasione del Children’s Day dedicato a Children Art and Design, il cui programma includeva le più interessanti esperienze italiane di lavoro con l’infanzia tra cui incontri con Reggio Children e Domus Academy.

Laminarie ha presentato ai bambini e alle famiglie giapponesi lo spettacolo itinerante Jack e il fagiolo magico, appositamente riallestito per gli spazi del Creative Center e due workshop.

 

Un progetto di LAMINARIE

In collaborazione con SHIODOMEITALIA – TOKYO; AMBASCIATA D’ITALIA A TOKYO nell’ambito di Primavera Italiana 2007, ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI TOKYO; REGIONE EMILIA ROMAGNA Assessorato alla Cultura; PROVINCIA DI BOLOGNA Assessorato alla Cultura, COMUNE DI BOLOGNA


 

BOLOGNA 2007 - EMAKI 

Lo spettacolo EMAKI è stato allestito e prodotto da Laminarie nella Biblioteca Sala Borsa di Bologna come esito del progetto realizzato a Tokyo e, grazie al supporto della Japan Foundation, ha previsto la partecipazione di tre performer giapponesi che avevano preso parte a LONTANOVICINO a Tokyo.


 

TOKYO 2009 – PROGETTO DI RICERCA ARTISTICA VISIONI

L’interesse suscitato a Tokyo dalla ricerca teatrale di Laminarie ha aperto la strada per una collaborazione continuativa con alcuni partner locali. Nel giugno 20019, Laminarie torna a Tokyo per un viaggio di ricerca, per entrare in contatto con alcune organizzazioni giapponesi la cui poetica è in linea con il lavoro di Laminarie sull’infanzia e per visitare alcuni luoghi architettonicamente interessanti.


 

TOKYO 2010 – TU NON MI CONOSCI

L’ultima fase del progetto triennale coinvolge diversi partner ed è dedicata a pubblici molteplici. Include la presentazione della performance site-specific Tu non mi conosci presso il Museo Koishikawa Annex dell’Università di Tokyo, una residenza teatrale presso il teatro TorifunebutohSha e il workshop Coreografia Infinita dedicato ai bambini e presentato nell’ambito di Workshop Collection alla Keio University organizzato da Canvas NPO

Un progetto di Laminarie

In collaborazione con Canvas NPO, Torifunebutosha, UMUTIstituto Italiano di Cultura in Giappone, Regione Emilia Romagna – Assessorato alla Cultura.

Tu non mi conosci

 

 

Tu non mi conosci. 
Per esempio, credi che io sia in camera mia al piano di sopra a fare i compiti. Sbagliato. 
Non sono in camera mia. E non sto facendo i compiti. 
E anche se fossi in camera mia, non farei certo i compiti, per cui ti sbaglieresti lo stesso. 

Non hai capito niente? 
Arrangiati. 

David Klass



Crediti 

teatro per i bambini – dagli 8 anni

di Febo Del Zozzo
con Febo Del Zozzo, Agnese Del Zozzo, Sofia Del Zozzo
scene e suoni Febo Del Zozzo
costumi Bruna Gambarelli
video Lino Greco, Bruna Gambarelli
cura Federica Rocchi
produzione Laminarie
con il contributo di Regione Emilia Romagna – Assessorato alla Cultura
e di Provincia di Bologna – Assessorato alla Cultura


 

Prima rappresentazione 8 novembre 2008 Teatro delle Briciole di Parma, Festival Zona Franca (primo studio dal titolo Formato 1/16) poi in versione definitiva 27 marzo 2010 Koishikawa Annex Museum, Tokyo University, Giappone.

 

 

 

Tu non mi conosci ci pone delle domande. Ci chiede di guardare meglio, di stare più attenti. Quello che credevamo di conoscere, sta cambiando forma. 

Tu non mi conosci inizia da questa idea, alla ricerca di forme che cambiano. Nello spettacolo, due corpi diversi, quello di due bambine e quello di un uomo disposto ad ascoltarle, portano in scena la trasformazione, quella inconsapevole della materia e quella coraggiosa della crescita.

Lo spettacolo si ispira al testo Tu non mi conosci di David Klass, di cui conserva però soltanto l’incipit. Il lavoro si affida prevalentemente a un linguaggio gestuale e fisico, dove suono e video accompagnano le azioni che le due attrici bambine eseguono in scena. I quattro elementi (acqua, aria, terra e fuoco) sono attraversati come stati di una materia in continua trasformazione, quali sono le fasi della crescita e dell’adolescenza. In Tu non mi conosci, le due bambine rivolgono un atto di accusa nei confronti del mondo adulto, rivendicando un loro spazio autonomo di espressione e una necessità di attenzione. Lo spettacolo si esprime attraverso immagini simboliche e una gestualità che a tratti si avvicina alla danza, percorrendo il territorio sottile del linguaggio del teatro contemporaneo.

Tu non mi conosci, dopo un primo studio dal titolo Formato 1/16 presentato al festival Zona Franca al Teatro delle Briciole di Parma nel 2008, e dopo una residenza presso il Torifunebutohsha Theatre di Tokyo, ha debuttato al Museo Koishikawa Annex di Tokyo nel marzo 2010 in collaborazione con UMUT - University of Tokyo, ed è stato presentato in prima italiana a DOM La cupola del Pilastro nell’ambito del festival Bolibrì organizzato dalla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna.

 


PRESS

 

La pièce Tu non mi conosci di Laminarie è interpretata da Febo Del Zozzo e dalle sue due figlie Sofia e Agnese. Non è molto frequente in Giappone vedere un’opera interpretata da un padre e dalle sue figlie; e la sua messa in scena in uno spazio teatrale che presenta numerose restrizioni – per terra in un edificio di legno, circoscritto da sessanta spettatori – costituisce un’eccezione nell’epoca d’oro del teatro commerciale, che è la nostra epoca. Per gli spettatorivgiapponesi che hanno saputo coglierle, le connotazioni simboliche racchiuse in questa pièce interpretata da una famiglia erano molto interessanti. Se la struttura narrativa della pièce non è strutturata al punto da poterla definire un racconto, non di meno la ricchezza delle numerose citazioni, tratte dai miti, provvede alla solidità della sua composizione. Così, il monologo di apertura basta da solo a indicare il modo in cui l’intera struttura della pièce è sottomessa al quadro formale del racconto. Se fossimo stati cristiani occidentali, ci saremmovsicuramente ricordati il prologo del Vangelo secondo Giovanni: “In principio era il Verbo”. Per quanto possiamo giudicarne, la trama principale dello spettacolo è costituita da una visione del mondo ispirata alla teoria aristotelica dei quattro elementi. Su questa trama si intersecano, come i fili di un ordito, motivi ben noti tratti da miti occidentali antichi. Così, la fucina di Prometeo, il filo di Arianna, i festini di Bacco, Eolo con le guance gonfie che insuffla la prima materia, la forza dei Titani, sono i motivi che servono a tessere questa ricca stoffa […]. Infatti, il gesto con il quale la bambina allarga le braccia per misurare all’auna (secondovun’antica unità di misura) il filo rosso teso davanti a lei, riprende il racconto tradizionale, all’inizio della Genesi, secondo il quale il Creatore allargò le braccia per stabilire le dimensioni del mondo. Sarebbe eccessivo vedervi una filiazione che arriva fino alla creazione come se la immagina William Blake? I quattro elementi (acqua, vento, terra e fuoco), i quattro fiumi del Paradiso evocati dai quattro fili rossi, così come le quattro generazioni della vita formano il motivo centrale intorno al quale si tesse questo racconto della creazione del cosmo;vracconto reso attraverso i gesti – violenti in certi momenti, naturali in altri – delle due bambine in tenuta scarlatta accompagnate dal loro padre. [...]

Yoshiaki Nishino, in Ampio Raggio n. 1

 

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