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Romania

DENTRO LE COSE verso MIDOLLO

Un’azione teatrale contemporanea che interagisce con le architetture della città storica

Durante il mese di ottobre LAMINARIE ha messo in atto una prima tappa di avvicinamento al progetto "Midollo" attraverso la realizzazione di una performance all'interno della Cazarma “U” in Piata Marasti a Timisoara. Per questo primo studio la compagnia ha collaborato con alcuni studenti dell’accademia di Musica di Timisoara. La performance si è realizzata di notte a seguito di due giorni di permanenza nello spazio alla presenza di un pubblico composto in gran parte da operatori culturali europei che hanno partecipato al meeting del Trans Europe Halles e alcuni cittadini rumeni, di origine italiana, interessati alle attività culturali della città. Pur essendo molto breve il periodo di lavoro sul campo l’esito è stato positivo perché ha permesso agli spettatori di conoscere un luogo insolito attualmente non abitato dove convergevano immagini visive contemporanee e suoni alcuni provenienti dai contenuti artistici della performance (voci, violino, tromba) e altri dalla vita quotidiana della città.

 

DENTRO LE COSE verso MIDOLLO

Produzione di Laminarie 
Realizzata con il contributo di: Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna
In collaborazione con: Consolato Onorifico d'Italia a Timisoara, Istituto Italiano di Cultura di Bucarest 
TEH CAMP MEETING 88
 

18.10.19 - Cazarna U - Piata Marasti, Timișoara

 

   

    

  

 

 

MIDOLLO SPETTACOLO ITINERANTE TRA LE VERTEBRE DEGLI EDIFICI

 

 

 

 

ABITARE IL TEATRO

"Il lavoro è portato avanti da Febo Del Zozzo e Bruna Gambarelli di Laminarie, compagnia fondata nel 1994 e dal 2009 stabilitasi al DOM, la cupola del Pilastro nella periferia Est di Bologna proprio con i cosiddetti “non professionisti”. Infatti, la compagnia intraprende da anni un percorso di ricerca teatrale che si articola in progetti itineranti site specifici nei quartieri periferici, coinvolgendo in prima persona gli abitanti del luogo – poco abituati al teatro – , non tanto con l’intento di mettere in scena un testo, quanto di proporre un’azione teatrale che agisca e interagisca con il territorio, evolvendo di volta in volta in modo diverso secondo il contesto sociale, strutture architettoniche e – soprattutto – partecipanti  coinvolti."

 

Midollo: abitare il teatro oltre il degrado

Laminarie attraversano il Corviale per arrivare al cuore della periferia di Sarah Curati in PATER STREET, Teatro/Letture, 30 settembre 2017


 

MIDOLLO SPETTACOLO ITINERANTE TRA LE VERTEBRE DEGLI EDIFICI

MIDOLLO - Spettacolo itinerante creato per gli edifici e le persone che li abitano

di Febo Del Zozzo

Produzione Laminarie

con il contributo di Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna – Assessorato Cultura, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Comune di Roma nell’ambito di Estate Romana 2017

e del programma Creative Europe dell'Unione Europea - progetto Europe Grand Central

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cura e organizzazione Marcella Loconte, Valeria La Corte

collaborazione alla progettazione Bruna Gambarelli

ufficio stampa e comunicazione Sara Fulco

amministrazione Andrea Berna

tecnici Domenico Alvaro, Filippo Deambrogio

assistenza logistica Mastro Pilastro, Rossella D’Andrea, Gianluca Belpane

Si ringraziano:

Coop. Risanamento, condomini del Virgolone n.23/35, n. 39, n.55, n.63, Gianpiero Binanti e il Municipio XI di Roma, gli abitanti del Virgolone del Pilastro, del Serpentone del Corviale e tutti i cittadini che hanno condiviso il progetto 

_ Midollo

14 e 15 luglio 2016 - Virgolone, via Salgari, Bologna

_Midollo

dal 20 al 24 settembre 2017 - Corviale, Largo Trentacoste, Roma

_Midollo

19 ottobre 2019 - Caserma U - Piazza Marasti, Timisoara 

fotografie di: Mario Carlini, Emanuele Camerini, Andrea Petrosino, Tico


MIDOLLO nelle vertebre del Virgolone

VIMEO > MIDOLLO - Spettacolo itinerante nelle vertebre di Parco Pasolini | trailer

Laminarie si confronta con l’edificio simbolo del Pilastro, il Virgolone, presentando la performance itinerante dal titolo “Midollo”.

Il Virgolone è uno dei palazzi più imponenti della città: costruito nel 1977, conta 552 appartamenti disposti su sette piani e che si sviluppano su un portico lungo quasi un chilometro.

Midollo porterà il pubblico ad attraversare questa spina dorsale di cemento nel Parco Pasolini, che sostiene con il suo carico di piccole storie il riscatto del Pilastro, mettendo in relazione gli spettatori con le sue architetture severe, il suo ritmo di pieni e vuoti, le persone e i racconti che lo abitano. Insieme agli attori di Laminarie, in scena quattro bambini e una decina di abitanti del Virgolone e del Pilastro raccontano al pubblico le loro storie abitando con letture e racconti le salette condominiali del palazzo, gli androni, il parco, le scale. Laminarie si confronta in questo caso con uno spazio lineare e geometrico, rigoroso e ripetitivo, chiedendo al pubblico la disponibilità ad attraversarlo e a sperimentare un’esperienza che connette l’elemento della materia, lo scorrere del tempo, la scoperta di un luogo.

Per la produzione dello spettacolo, Laminarie ha scelto di trasferire temporaneamente la sua sede operativa negli spazi delle salette condominiali che si trovano lungo il corridoio del Virgolone e che sono state gentilmente messe a disposizione dagli abitanti.

Grazie a un’immersione in questi spazi e con le persone, infatti, è stato possibile sviluppare un’idea drammaturgica che si nutre anche dei contributi degli abitanti del Virgolone: attraversando lo scheletro di cemento del palazzo, lo spettacolo “Midollo” vuole far emergere la componente essenziale e mutevole del palazzo e dei suoi vissuti.

Midollo nasce quindi da una stretta frequentazione del luogo da parte della compagnia, una modalità di lavoro che parte da lontano e che si ricollega alla progettualità portata avanti da Laminarie fin dal 2009 a DOM la cupola del Pilastro.                     

     

 


     

MIDOLLO nelle vertebre del Corviale

VIMEO > Midollo - spettacolo itinerante nelle vertebre del Corviale | Trailer

"Un anno dopo l’esperienza bolognese del Virgolone, simbolo del quartiere Pilastro, Laminarie si è spostata al Corviale, complesso residenziale imponente alla periferia romana in zona Portuense, con l’intento di arrivare al suo Midollo, ovvero la sua parte più vitale, segreta e costitutiva: gli abitanti.

750.000 metri cubi di cemento, 1.200 appartamenti, 8.500 abitanti: il Corviale è una piccola città nella città – un po’ come tutti i quartieri di Roma – dalla storia tormentata.

In questo quartiere dalle anime contrastanti si è installata Laminarie un mese prima di Midollo, consapevole dei rischi e delle fragilità che un progetto sul campo potrebbe implicare, cercando la collaborazione dei cittadini e delle associazioni per coinvolgere gli “attori” interessati a partecipare, costruendo un percorso a partire da racconti personali degli abitanti e dal rapporto con il proprio spazio abitativo, per sfociare poi nella scelta dei testi a cui il direttore artistico si ispirerà liberamente per adeguarli agli interpreti.

Così, nei giorni di replica, il Corviale diventerà un mondo altro e i primi fautori di questa trasformazione non potranno che essere dei bambini – quattro – che guideranno insieme alla compagnia altrettanti gruppi di spettatori suddivisi inCervicale, Dorsale, Lombare, Sacrale nell’attraversamento della struttura vertebrale dell’edificio, disseminato per l’occasione da piccole e inaspettate apparizioni teatrali."

  

 


PAROLE LUMINOSE - Contro gli stereotipi, insolite e coraggiose

[...] Sono piccoli frammenti di testo più o meno famosi che riflettono in qualche modo sulla vita e sul coraggio che ci vuole per affrontarla. Parole luminose contro lo stereotipo del Corviale “mostro” e degradato, insolite da ascoltare all’interno di queste strutture architettoniche che proprio grazie all’azione teatrale perdono la dimensione quotidiana per essere osservate con uno sguardo e una consapevolezza dello spazio diversi. [...]

Prima di una regia di grido, prima di un testo e ancora prima degli attori, per Laminarie il teatro è un luogo vivo e in continuo cambiamento abitato da persone che possono relazionarsi, al di là del professionismo e dilettantismo. Forse l’importante non è tanto “imparare a recitare” per gli abitanti coinvolti ma conoscere il teatro nei suoi valori più inalienabili: l’ascolto di sé attraverso l’incontro con una storia, la disciplina, l’impegno individuale e collettivo che implica l’aderire a un progetto; e, infine, sentire di costruire qualcosa assieme, il primo passo per sfuggire all'emarginazione.

Midollo: abitare il teatro oltre il degrado

Laminarie attraversano il Corviale per arrivare al cuore della periferia di Sarah Curati in PATER STREET, Teatro/Letture, 30 settembre 2017

 

 

MIDOLLOa walking performance within the vertebras of Cazarna U 

A Laminarie Production

Realised with the support of: Regione Emilia-Romagna, Municipality of Bologna

In collaboration with: Consulatul Honorific al Italiei la Timisoara, Italian Cultural Institute of Bucharest

TEH CAMP MEETING 88

18.10.19 - Cazarna U - Piata Marasti, Timișoara

Durante il mese di ottobre LAMINARIE ha messo in atto una prima tappa di avvicinamento al progetto "MIdollo" attraverso la realizzazione di una performance all'interno della Cazarma “U” in Piata Marasti a Timisoara. Per questo primo studio la compagnia ha collaborato con alcuni studenti dell’accademia di Musica di Timisoara in La performance si è realizzata di notte a seguito di due giorni di permanenza nello spazio alla presenza di un pubblico composto in gran parte da operatori culturali europei che hanno partecipato al meeting del Trans Europe Halles e alcuni cittadini rumeni di origine italiana interessati alle attività culturali della città. Pur essendo molto breve il periodo di lavoro sul campo l’esito è stato positivo perché ha permesso agli spettatori di conoscere un luogo insolito attualmente non abitato dove convergevano immagini visive contemporanee e suoni alcuni provenienti dai contenuti artistici della performance (voci, violino, tromba) e altri dalla vita quotidiana della città.

  


 

NARRAZIONI A CONFRONTO IN SPAZI NON TEATRALI

Laminarie. Narrazioni di confronto tra Bologna e Roma

di Lucia Medri  in Teatro e Critica , 12 ottobre 2017 

"La compagnia Laminarie da Bologna porta a Roma il progetto Midollo – spettacolo itinerante nelle vertebre del Corviale. 

In qualità di guida artistica della compagnia Laminarie da più di vent’anni, Febo Del Zozzo  mi confermò quanto quel che io definirei “dialogo insediato” intrapreso quotidianamente con il territorio del quartiere San Donato, poteva davvero essere esteso anche alla dimensione del Corviale. Gemello del Virgolone – complesso costituito da 14 blocchi e 552 appartamenti – il Serpentone si configurava in quei discorsi come luogo potenzialmente teatrale perché innanzitutto urbanisticamente simile a quel complesso residenziale [...]

inserendosi in «spazi non creati appositamente per rappresentazioni artistiche ma adibiti a funzioni differenti», aspetto evidenziato dalle “note di avvicinamento” che hanno costituito l’iniziale struttura organizzativa di Midollo. [...]

«Midollo non può essere considerato una trasposizione di un modello, perché ha a che fare con le persone e non le vuole mica educare al teatro», semmai è il teatro che permette attraverso gli strumenti che gli sono propri, di far emergere quella narrazione di quartiere che altrimenti faticherebbe a raccontarsi. [...]

L’azione drammaturgica è composta da queste “dichiarazioni teatrali” stabilite registicamente, come detto in precedenza, in base alle storie che ognuno degli abitanti ha scelto di condividere. [...]

Un pubblico estremamente eterogeneo, composto da abitanti del Serpentone e di altri quartieri romani che si è dimostrato attivo e partecipe: la maggior parte di loro si è poi fermata a fine spettacolo a fare domande sul progetto, a continuare a tessere quel dialogo di cui si sono sentiti protagonisti."

   

 


LAMINARIE

La compagnia Laminarie, fondata nel 1994 da Febo Del Zozzo e Bruna Gambarelli ha sede a Bologna, dal 2009 dirige il teatro DOM la cupola del Pilastro in convenzione con il Comune di Bologna. Principale obiettivo è lo studio di linguaggi originali nell’ambito del teatro contemporaneo.Lavora nell’ambito di rassegne e festival di teatro contemporaneo e teatro per bambini, nazionali e internazionali e realizza progetti culturali con realtà internazionali scelte per le loro affinità con percorsi di ricerca seguiti dalla compagnia. La ricerca di Laminarie si è posta fin dalle origini in relazione con linguaggi artistici contemporanei quali arti visive, architettura, cinema. Tale approccio multidisciplinare si manifesta sia nell’intreccio di modalità espressive che caratterizza la ricerca della compagnia, sia nello sviluppo di progetti in grado di intrecciare ambiti, contesti, pubblici differenti. Nel 2012 ha ricevuto il premio speciale UBU con la seguente motivazione: “Dom di Laminarie, spazio che lavora sui confini tra produzione in residenza e ospitalità, tra città e periferia, tra migrazione e memoria, tra infanzia e età adulta, tra ricerca teatrale e ascolto dell’ambiente circostante al quartiere Pilastro di Bologna”

 

Febo Del Zozzo è regista e direttore artistico di Laminarie. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, sezione Scultura, ha lavorato con la Socìetas Raffaello Sanzio come attore − in Gilgamesh, Iside e Osiride, Haura Mazda, Orestea, Lucifero, Amleto, Masoch e nel film di Romeo Castellucci Brentano – e come scenografo. Insieme a Bruna Gambarelli è fondatore della compagnia Laminarie (1994) per cui realizza progetti internazionali e produzioni teatrali. Cura la direzione artistica dello spazio DOM la cupola del Pilastro a Bologna. Il suo interesse per la biografia si è materializzato in spettacoli su Pollock e Bobby Fisher, Varlam Salamov, Elias Canetti come in inseguimenti di Brancusi e in perlustrazioni dell’opera di John Cage.

 

Proiezione Verticale

primo avvicinamento a Constantin Brâncusi 

 

 

Il volo ha occupato tutta la mia vita.
Io non voglio rappresentare un uccello ma il volo, il dono, lo slancio.
Constantin Brancusi

 


 Crediti 

Proiezione verticale
di e con Febo Del Zozzo
drammaturgia Bruna Gambarelli
scene e allestimento Febo Del Zozzo
assistente di produzione Noemi Piccorossi
cura Federica Rocchi

Prima rappresentazione (primo studio) 21 novembre 2013 DOM la cupola del Pilastro, Bologna.

In seguito rappresentato nella sua forma definitiva al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna il 24 e 25 ottobre 2014 nell’ambito di VIE festival curato da Emilia Romagna Teatro Fondazione.

Il progetto Proiezione Verticale - Avvicinamento a Constantin Brâncusi è stato realizzato
in collaborazione con Museo Nazionale di Bucarest, Istituto Italiano di Cultura 
di Bucarest, Teatro Bulandra di Bucarest, Città di Targu Jiu, Consolato di Timisoara,
Bakelit Multi Art Center di Budapest, Avant Rue di Parigi, Tornabuoni Art di Parigi,

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.

Con il contributo di Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura, Ministero per i Beni e le Attività Culturali


 

 

 

 

Proiezione verticale indaga, attraverso i linguaggi del teatro contemporaneo, una delle più famose opere dello scultore rumeno Constantin Brâncusi, la Colonna senza fine, di cui l’artista realizzò diverse versioni. La più nota Colonna si trova nel Parco Monumentale di Targu Jiu ed è una struttura modulare in metallo alta circa trenta metri che pesa 29 tonnellate che riprende le antiche forme lignee dei pilastri che sorreggono le case tradizionali rumene.

La performance Proiezione verticale è uno svelare a poco a poco l’atelier di Brâncusi, dove l’artista solitario lavora la materia con calma e sicurezza. 

La pratica artistica è evocata attraverso una partitura silenziosa di azioni, gesti e immagini. All’inizio, l’atelier dell’artista è coperto da un velo e le azioni dell’attore sono quasi impercettibili. Lo spazio scenico è un parallelepipedo chiuso, dove l’attore lavora senza discussioni apparenti con sé stesso. Poi, l’attore scopre la scena e rivela uno spazio ben perimetrato, con i suoi confini bianchi e le superfici vuote.

 

IL VIAGGIO DI LAMINARIE

Il primo studio dello spettacolo Proiezione verticale ha debuttato presso il teatro DOM La cupola del Pilastro di Bologna nel febbraio 2013. Nell’estate 2013, la compagnia ha intrapreso un viaggio di oltre 6.000 km via terra per attraversare l’Europa sulle tracce dello scultore rumeno, che all’inizio del Novecento compì un leggendario viaggio a piedi per raggiungere Parigi dal suo paese natio, la Romania. Il lento viaggio di Laminarie, che ha attraversato l’Europa da est a ovest collegando le città di Craiova, Bucharest, Timisoara, Budapest e Parigi, è stato innanzi tutto un percorso di ricerca teatrale volto ad approfondire la vita e l’opera di

Brâncusi, in vista delle successive tappe produttive. Un’impresa che cerca il confronto con un tempo e un ritmo diversi, nonché con l’imprevisto e la difficoltà, nella consapevolezza che percorrere fisicamente le distanze sia un importante mezzo per permettere al lavoro artistico di sostanziarsi attraverso l’esperienza diretta.

 

VIA TERRA

Un film documentario che racconta il viaggio di Laminarie attraverso l’Europa: le tappe e i chilometri percorsi, gli incontri, i luoghi di spettacolo, i paesaggi attraversati.

 

Constantin Brâncusi (1876 - 1957)
Fu uno degli scultori più influenti del XX secolo. Nasce nel 1867 in Romania e raggiunge Parigi nel 1904 con un leggendario viaggio a piedi attraverso l’Europa. Le opere di Brâncusi sfuggono alla catalogazione in un movimento artistico preciso e tendono all’essenzialità e universalità delle forme. La maggior parte delle sculture di Brâncusi sono oggi visibili nell’Atelier Brâncusi, situato di fronte al Centro Pompidou a Parigi.

 

 


PRESS

 

La compagnia Laminarie da tempo procede su un doppio binario, o paradosso. Da una parte negli spettacoli si interroga fisicamente su una sorta di teatro-lavoro, che per azioni concrete prova a snidare la spiritualità dallamateria. Dall’altra, nello spazio di Dom al Pilastro, lavora in una zona di Bologna ritenuta da sempre “difficile”, dimostrando come nelle periferie si possa fare cultura e si riesca, addirittura, a far scattare parecchie scintille tra la gente comune e l’arte di ricerca o d’avanguardia.

Non a caso di recente, per questo lavoro sui confini, ha riportato in una città come Bologna in decadenza artistica (teatri espugnati dallo spettacolo d’intrattenimento, lo Stabile sull’orlo del fallimento) un premio speciale Ubu, che non arrivava da un po’ di tempo. Adesso ha presentato uno spettacolo dedicato allo scultore Constantin Brancusi come incipit di una bella stagione intitolata Quello che si ha.

Più che uno spettacolo in realtà Proiezione verticale è dichiarato “un primo avvicinamento a Brancusi”. Si tratta di una quarantina di minuti che si aprono con una breve conferenza della storica dell’arte Silvia Evangelisti (nota come ex direttrice di Arte Fiera) e di una baluginante performance di Febo Del Zozzo, tra pietre, veli, pali, con la costruzione di un totem che allude alla famosa Colonna infinita di Brancusi. Gli atti successivi a questo […] si annunciano come sorprendenti: per esempio un viaggio a piedi degli elementi del gruppo con bambini da Bologna alla città rumena dove nacque lo scultore e da lì poi fino a Parigi, seguendo le tracce dell’artista, che partì dalla terra natia per la capitale dell’arte mondiale, agli inizi del Novecento, usando come mezzo di trasporto le proprie gambe. Segno di una radicalità, che a Brancusi faceva cercare le forme nella materia grezza, e gliele faceva estrarre con la forza e il genio delle mani, scalpellando la pietra, lavorando, da artigiano fuori dai giochi delle scuole di avanguardia, vari materiali. Silvia Evangelisti, con bella grazia, ci spiega tutto questo e ci introduce ad alcune opere nodali dello scultore, alla sua amicizia con Modigliani e alle influenze sulla scultura di quest’ultimo. Ci porta tra la pietra, il legno e l’esigenza di bucare il cielo, di trascendere la realtà inventando qualcosa che è contenuto già nella materia delle cose.

Del Zozzo rende azione fisica quello che prima abbiamo ascoltato. Inizialmente in una camera a forma di parallelepipedo, nascosto da teli, come sfocato movimento, come suono di scalpello, come ombre. Il mistero dell’arte, tra luci fioche o lampade da lavoro, che all’improvviso squarciano il clima crepuscolare. Poi lima, sega, mentre intorno incombe rumore di tuono. Infine con una scala infigge in un sostegno l’asse, un palo, per alludere alla Colonna infinita, mentre rumori di gabbiani evocano la spinta verso l’alto, il desiderio non di rappresentare il volo, ma di slanciarsi oltre le apparenze, alla ricerca di qualche invisibile essenza che ci circonda e che di solito non vediamo. L’azione è semplice, un fare funzionale che all’improvviso scarta e aggiunge senso. […]

Massimo Marino, Il Brancusi di Laminarie: l’infinito della materia, su Controscene, boblog.corrieredibologna.corriere.it

 

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