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Istituto Comprensivo 11

Combinazioni

dedicato a John Cage

 

 


Crediti 

primo studio 

IMPERSONALE
con Febo Del Zozzo e Simona Bertozzi
regia e scene Febo Del Zozzo
drammaturgia Bruna Gambarelli
produzione Laminarie
cura Federica Rocchi
tecnica Matteo Chesini
promozione e amministrazione Viviana Mercurio

Prima rappresentazione 1 marzo 2012 DOM la cupola del Pilastro, Bologna nell’ambito di Centocage Bologna rende omaggio a John Cage (1912 – 1992) con il coordinamento Settore Sistema Culturale e Giovani del Comune di Bologna.

secondo studio 

COMBINAZIONI
con Febo Del Zozzo, Simona Bertozzi, Marco Dalpane e i bambini della classe 5A Scuola Primaria Romagnoli Istituto Comprensivo 11 di Bologna che hanno frequentato la scuola di Laminarie IL TUONO
regia e scene Febo Del Zozzo
drammaturgia Bruna Gambarelli
produzione Laminarie
cura Federica Rocchi
amministrazione Viviana Mercurio

con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività culturali,Geco 2 – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù,Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna – Assessorato alla Cultura, Comune di Bologna – Assessorato alla Cultura
con il supporto di Comune di Bologna, Quartiere San Donato
spettacolo realizzato nell'ambito delle iniziative di Centocage – Bologna rende omaggio a John Cage (1912 – 1992) con il coordinamento Settore Sistema Culturale e Giovani del Comune di Bologna

Prima rappresentazione 22 luglio 2012 Teatrino della Collegiata, Santarcangelo di Romagna nell’ambito del Festival Internazionale del Teatro in Piazza.

 


 

 

  

Combinazioni raccoglie alcuni passaggi di un’esperienza articolata che il gruppo teatrale Laminarie e il musicista Marco Dalpane hanno condotto nell’universo artistico di John Cage, coinvolgendo, tra gli altri, una classe elementare del Pilastro, area urbana popolare di Bologna. Secondo un andamento frammentario, caro a Cage, un’orchestra composta da bambini di diversa nazionalità esegue alcune partiture del compositore più rivoluzionario del Novecento e fa da tessitura sonora agli interventi gestuali della danzatrice Simona Bertozzi e dell’attore e macchinista Febo Del Zozzo. 

La sequenza realizzata dall’attore e dalla danzatrice si basa sulla costruzione fisica di un ambiente intorno al movimento della danzatrice. Come spesso accade nei lavori della compagnia, viene messo al centro dell’attenzione l’aspetto materico del teatro, in cui i movimenti dei corpi, delle luci, delle scene, delle corde, attraverso una dosata precisione manuale, mutano continuamente la percezione visiva dello spettatore. In questo processo, gli strumenti da macchinista che solitamente lavorano dietro le quinte vengono in primo piano al posto dell’autore e della sua personalità, entrando direttamente in rapporto con il corpo della danzatrice, mentre al centro della macchina teatrale viene messa la relazione tra i due corpi in scena. I due stabiliscono tra loro una relazione silenziosa e potente affidandosi alla casualità di operazioni arbitrarie che mutano continuamente e imprevedibilmente sia la coreografia sia la dinamica dello spettacolo.

 


PRESS

 

In scena un macchinista, il regista Febo Del Zozzo, lontana militanza nella Raffaello Sanzio dell’età eroica e metallica di Amleto, e una delle danzatrici più intelligenti e intense della nuova ondata, Simona Bertozzi. Non ci sono suoni o musiche: solo rumori di tavole sbattute, di corde tirate. Non c’è psicologia, solo lavoro, ergonomia.

[...] E poi si accende, grazie alla forza degli interpreti: è la natura della “lotta di classe” tra i personaggi, il fare e il far sognare. La purezza di ninfa insidiata dal caos sembra contrastare contro la brutalità di satiro, in cerca di un’ascesi definita dalla rudezza muscolare che confligge con la sottrazione che porta alla leggerezza di movimenti impossibili eseguiti con estrema imperturbabile naturalezza, tra legni che cadono, dentro gabbie aeree di giapponese nitore, in attimi di controtensione che evocano la grazia minacciata, perfino la pace acquiscente e inefficace insidiata dal mondo ruvido della materia. Dall’incontro tra l’azione pura e la tensione all’astrazione possono nascere magie. In una luce che spesso langue, come la nostra ragione, a cui si chiede di fare un passo indietro. Per ascoltare. Per tornare a vedere.

Massimo Marino, Blog Controscene, Il Corriere di Bologna

 

IMPERSONALE, viaggio senza parole nel mistero di una coppia di distinti esseri (o essenze) abitanti il teatro nudo di un’esistenza da costruire e inventare; dove lo scarto delle differenze che sempre più – nel mentre – si rivelano fra i due, schiude in realtà la breccia al passaggio di un loro possibile verace incontro, ove ritrovare l’abbraccio combattuto di una reintegrata totalità libera da infingimenti, trucchi e apparati della mera rappresentazione.

Damiano Pignedoli, dramma.it

 

 

 

Ora!

 

 

ISTRUZIONI:

Seguire sempre il rosso.
Anche quando:
entra a scuola di notte
passa dentro la palestra
si infila per stretti corridoi
attraversa il bosco
si arrampica sulla collina
arriva a teatro!

 


Crediti

teatro itinerante per i bambini – dai 4 anni

con gli artisti di Onfalos: Marta Casarini, Marco Dalpane, Febo Del Zozzo, Agnese Del Zozzo, Sofia Del Zozzo, Marco Di Giovanni, Bruna Gambarelli, Antonello Marra, Mario Martignoni, Gioele Guatta, Theo Guatta, Giuliano Guatta, Daniela Perani, Ominostanco, Federica Rocchi.
grazie a Simona Bertozzi, Gabriele Dalla Barba, Federica Iacobelli, Andrea Martignoni, Maria Montanari, Evelina Pereshova
promozione Viviana Mercurio; 
logistica Laura Barbieri e Laura Tarroni; 
tecnica Matteo Chesini; 
amministrazione Claudia Bortune
in collaborazione con Istituto Comprensivo 11; 
con il contributo di: Regione Emilia Romagna - Assessorato alla Cultura; Provincia di Bologna - Settore Cultura; Comune di Bologna - Bolognaestate 2011. 


Prima rappresentazione 2 luglio 2011 DOM la cupola del Pilastro e gli altri spazi del polo scolastico Panzini, Bologna.

 


 

ORA! è stato realizzato per la prima volta a giugno 2011 nell’ambito di Onfalos infanzia al centro, curato da Laminarie, negli spazi del Pilastro che circondano DOM: la scuola media, la palestra, il parco, il teatro. Vi hanno preso parte tutti gli artisti che hanno partecipato a quell’edizione di Onfalos con Ie loro esperienze laboratoriali. Ogni artista ha curato infatti una tappa del percorso, dando vita a un viaggio attraverso i diversi linguaggi artistici contemporanei.

 


PRESS

 

 

Ora! ovvero una sorpresa in una notte d’estate, quando mettiamo l’infanzia al centro, come una palla ben realizzata, al centro del nostro sentire e operare. Spazio reale e vitale tra gli spazi della scuola che diventano teatro dell’intimità, quelli del teatro che sono pedagogia. Quelli della palestra e del giardino che diventano biografia dei singoli e del collettivo. Ora! è un mosaico di momenti di vita, in cui ogni tessera contiene frammenti di allievo, spettatore, maestro e in cui si annulla l’imbarazzante iato tra teoria e pratica: si affermano, viceversa, la totalità dell’esperienza e dell’esserci. Nel percorso di Ora!, non incontriamo né l’ansia dimostrativa tipica del saggio, né la retorica della trasandatezza e della indigenza periferica, né tantomeno un atteggiamento paternalistico nei confronti dei bimbi coinvolti o didascalico rispetto al quartiere. I ragazzi non si esibiscono graziosamente per genitori e adulti in visita antropologica ma fanno, in tutta semplicità, ciò che hanno imparato. Gli adulti guida che li accompagnano mostrano altrettanto semplicemente la strada. 

Silvia Napoli

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