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periferie

ECUBA

 

 

Che cos’è Ecuba per noi, o noi per Ecuba, da farci tanto piangere per lei?


 

La produzione dello spettacolo ECUBA di Laminarie è strettamente intrecciata al progetto internazionale Porti e periferie del Mediterraneo che Laminarie porterà avanti nel triennio 2015 – 2017.

La compagnia porterà infatti la figura di ECUBA - come simbolo della storia raccontata dalla prospettiva dei vinti, e come sintesi della trasversalità della tragedia greca, in grado di parlare a persone di diversa provenienza ed età – in un lungo viaggio attraverso diverse periferie italiane e numerosi città portuali dell'area del Mediterraneo, realizzato nell'ambito del progetto Europe Grand Central, nell'ambito del programma Creative Europe dell'Unione Europea.

La produzione dello spettacolo è dunque realizzata attraverso un lungo percorso di ricerca a tappe che si arricchirà di nuovi studi in ogni città attraversata.

 

> PRIMA TAPPA: FEBBRAIO 2015 BOLOGNA
DOM LA CUPOLA DEL PILASTRO nell'ambito della rassegna "La misura del teatro"


In questa prima versione, la figura di Ecuba, interpretata da Anna Maria Bergonzoni, agisce circondata da un reticolo di corte che ricordano da una parte il tessere e il battere del telaio dall’altra le cime delle navi che approdano nei porti. Ecuba secondo la visione di Shakespeare espressa nel notissimo monologo di Amleto rappresenta un caso esemplare del meccanismo stesso del teatro, e delle convenzioni teatrali, infondo “Che cos’è Ecuba per noi, o noi per Ecuba, da farci tanto piangere per lei?”


Anna Maria Bergonzoni ha ottant'anni. E' un’inquilina della torre 19, condominio autogestito situato in via Casini al Pilastro. Collabora all’autogestione e alla conduzione del condomio che ospita, tra le altre attività, Teletorre 19, unico caso in città di televisione condominiale fondata nel 2001. Con Ecuba di Laminarie va in scena per la prima volta.

 

> SECONDA TAPPA: AGOSTO | LISERNA (BO)
nell’ambito della Rassegna “Crinali” a cura dell’Unione Appeninno Bolognese.

La seconda azione si è realizzata a Liserna, località dell’appennino bolognese, situata su un crinale a ridosso del Monte Pero. Grazie a questa collocazione Liserna ha avuto un ruolo importante durante la Seconda Guerra Mondiale perché ubicata in posizione strategica lungo la linea gotica. 
A Liserna la presentazione di Ecuba si è svolta nello spazio verde adiacente alla chiesa, hanno partecipato tutti gli abitanti di Liserna e delle località vicine.

 

> TERZA TAPPA: SETTEMBRE | PALERMO 
TEATRO BIONDO

Laminarie realizza a Palermo la prima tappa portuale del progetto, attraverso un’attività laboratoriale che si è sviluppata partendo da conversazioni intorno alla figura di Ecuba e alla questione legata alla voce del personaggio per continuare attraverso esercizi vocali e corporei fino alla presentazione di un esito aperto al pubblico. Hanno partecipato all’attività laboratoriale 12 ragazzi siciliani, alcuni provenienti da altre esperienze teatrali, alcuni allo loro prima volta in scena.

 

> QUARTA TAPPA: NOVEMBRE 2015 BOLOGNA
DOM LA CUPOLA DEL PILASTRO nell'ambito della rassegna "Alors on danse"

Partecipano alla quarta azione sei figure: giovani e giovanissimi interpreti dopo un’intensa attività di preparazione portano a compimento la quarta azione che viene presentata a DOM. 
In questa azione il corpo a terra di Ecuba ci pone delle domande: “Cosa c’è che non debba piangere, io sventurata, cui la patria è perita e i figli e lo sposo? Cosa devo tacere, cosa non tacere?”

 

> QUINTA TAPPA: OTTOBRE 2016 / BARCELLONA | GRANOLLERS (SPAGNA)
all’interno della programmazione della Roca Umbert - fàbrica de les artes.

Laminarie realizza la quinta azione del progetto in Spagna a Granollers, piccolo paese in provincia di Barcellona. Primo porto internazionale, prima tappa estera del progetto che ha messo in contatto culture differenti, lingue diverse unite per la realizzazione di ECUBA.


> SESTA TAPPA> NOVEMBRE 2016 / NAPOLI presso Ex Asilo Filangieri.


>SETTIMA TAPPA > DICEMBRE 2016/ MARSIGLIA (FRANCIA) presso il Théâtre Les Argonautes.

 

> OTTAVA TAPPA> NOVEMBRE 2017 / TIRANA (ALBANIA) presso il Teatri Metropol

I gesti sovrastano le parole, corpi fluidi con ritmicità portate all'unisono per parlare della sofferenza di chi ha perso tutto, chi non ha più nulla, proprio come accadde alla regina ECUBA. Hanno preso parte all'attività del processo creativo 8 partecipanti provenienti da differenti esperienze.


>NONA TAPPA > NOVEMBRE 2017/ MALAGA (SPAGNA) presso il Teatro Cànovas - Consejeria de cultura de Malaga

Nona azione del progetto, presentata come "actividad paralela" - evento OFF - del Primero Festival de Cine Italiano, organizzato dalla Dante Alighieri. La prima rassegna cinematografica tutta italiana che ha come nucleo centrale il tema della migrazione (27- 29 novembre). Hanno partecipato al workshop 3 cittadini, di differenti età, alcuni provenienti da altre esperienze teatrali, alcuni allo loro prima volta in scena. 

 

>DECIMA TAPPA > DICEMBRE 2017/ NICOSIA (CIPRO) presso il NiMac 

La decima tappa è stata un'ECUBA molto speciale poiché ha visto in scena una corale femminile, quattro donne infatti sono state le protagoniste di questa azione, inserita all'interno del Nicosia Pop up Festival, la manifestazione annuale che promuove attività creative grazie alla cultura e alla presentazione di vari talenti artistici.  

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ECUBA
Mitica moglie di Priamo e regina di Troia, madre di 19 figli,fra cui i più noti sono: Ettore, Paride, Cassandra, Polissena. 
Nelle tragedia greca “Ecuba”, ambientata tra la flotta greca vittoriosa di ritorno da Troia, Ecuba, prigioniera dell’esercito greco, un tempo regina di Troia, ora schiava di Ulisse, sopporta l’estremo orrore: il duplice omicidio dei figli. Con furia eroica la sovrana compirà una vendetta terribile. Alla fine Ecuba accetterà di essere trasformata in una cagna secondo una oscura profezia di Dioniso.

PERCHE’ ECUBA

- LA TRASVERSALITÀ DELLA CULTURA GRECA È IN GRADO DI METTERE IN RELAZIONE POPOLAZIONI DIVERSE SULLE DUE SPONDE DEL MEDITERRANEO 
- LA FORZA DEI MITI CONTENUTI NELLA TRAGEDIA E DEI SUOI PERSONAGGI È IN GRADO DI COINVOLGERE PERSONE TRA LORO MOLTO DIVERSE, DI ETÀ E COMPETENZE DIFFERENTI
- LA CAPACITÀ SPECIFICA DELLA FIGURA DI ECUBA DI RACCONTARE LA STORIA DI UNA GUERRA, E DUNQUE LA STORIA IN GENERALE, DALLA PROSPETTIVA DEI VINTI 

Nella nostra ricerca teatrale su Ecuba il linguaggio del gesto sovrasta le parole, il dolore della sconfitta lascia raramente spazio alla voce. La regina entra in scena in silenzio, già tutto è compiuto: Ecuba ha perduto ogni cosa. 
Adesso occorre trovare una nuova lingua che supporti la storia raccontata dai perdenti, una lingua che ha attraversato il corpo e la voce e ci arriva essenziale attraverso le parole di Euripide.

 

MIDOLLO SPETTACOLO ITINERANTE TRA LE VERTEBRE DEGLI EDIFICI

 

 

 

 

ABITARE IL TEATRO

"Il lavoro è portato avanti da Febo Del Zozzo e Bruna Gambarelli di Laminarie, compagnia fondata nel 1994 e dal 2009 stabilitasi al DOM, la cupola del Pilastro nella periferia Est di Bologna proprio con i cosiddetti “non professionisti”. Infatti, la compagnia intraprende da anni un percorso di ricerca teatrale che si articola in progetti itineranti site specifici nei quartieri periferici, coinvolgendo in prima persona gli abitanti del luogo – poco abituati al teatro – , non tanto con l’intento di mettere in scena un testo, quanto di proporre un’azione teatrale che agisca e interagisca con il territorio, evolvendo di volta in volta in modo diverso secondo il contesto sociale, strutture architettoniche e – soprattutto – partecipanti  coinvolti."

 

Midollo: abitare il teatro oltre il degrado

Laminarie attraversano il Corviale per arrivare al cuore della periferia di Sarah Curati in PATER STREET, Teatro/Letture, 30 settembre 2017


 

MIDOLLO SPETTACOLO ITINERANTE TRA LE VERTEBRE DEGLI EDIFICI

MIDOLLO - Spettacolo itinerante creato per gli edifici e le persone che li abitano

di Febo Del Zozzo

Produzione Laminarie

con il contributo di Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna – Assessorato Cultura, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Comune di Roma nell’ambito di Estate Romana 2017

e del programma Creative Europe dell'Unione Europea - progetto Europe Grand Central

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cura e organizzazione Marcella Loconte, Valeria La Corte

collaborazione alla progettazione Bruna Gambarelli

ufficio stampa e comunicazione Sara Fulco

amministrazione Andrea Berna

tecnici Domenico Alvaro, Filippo Deambrogio

assistenza logistica Mastro Pilastro, Rossella D’Andrea, Gianluca Belpane

Si ringraziano:

Coop. Risanamento, condomini del Virgolone n.23/35, n. 39, n.55, n.63, Gianpiero Binanti e il Municipio XI di Roma, gli abitanti del Virgolone del Pilastro, del Serpentone del Corviale e tutti i cittadini che hanno condiviso il progetto 

_ Midollo

14 e 15 luglio 2016 - Virgolone, via Salgari, Bologna

_Midollo

dal 20 al 24 settembre 2017 - Corviale, Largo Trentacoste, Roma

_Midollo

19 ottobre 2019 - Caserma U - Piazza Marasti, Timisoara 

fotografie di: Mario Carlini, Emanuele Camerini, Andrea Petrosino, Tico


MIDOLLO nelle vertebre del Virgolone

VIMEO > MIDOLLO - Spettacolo itinerante nelle vertebre di Parco Pasolini | trailer

Laminarie si confronta con l’edificio simbolo del Pilastro, il Virgolone, presentando la performance itinerante dal titolo “Midollo”.

Il Virgolone è uno dei palazzi più imponenti della città: costruito nel 1977, conta 552 appartamenti disposti su sette piani e che si sviluppano su un portico lungo quasi un chilometro.

Midollo porterà il pubblico ad attraversare questa spina dorsale di cemento nel Parco Pasolini, che sostiene con il suo carico di piccole storie il riscatto del Pilastro, mettendo in relazione gli spettatori con le sue architetture severe, il suo ritmo di pieni e vuoti, le persone e i racconti che lo abitano. Insieme agli attori di Laminarie, in scena quattro bambini e una decina di abitanti del Virgolone e del Pilastro raccontano al pubblico le loro storie abitando con letture e racconti le salette condominiali del palazzo, gli androni, il parco, le scale. Laminarie si confronta in questo caso con uno spazio lineare e geometrico, rigoroso e ripetitivo, chiedendo al pubblico la disponibilità ad attraversarlo e a sperimentare un’esperienza che connette l’elemento della materia, lo scorrere del tempo, la scoperta di un luogo.

Per la produzione dello spettacolo, Laminarie ha scelto di trasferire temporaneamente la sua sede operativa negli spazi delle salette condominiali che si trovano lungo il corridoio del Virgolone e che sono state gentilmente messe a disposizione dagli abitanti.

Grazie a un’immersione in questi spazi e con le persone, infatti, è stato possibile sviluppare un’idea drammaturgica che si nutre anche dei contributi degli abitanti del Virgolone: attraversando lo scheletro di cemento del palazzo, lo spettacolo “Midollo” vuole far emergere la componente essenziale e mutevole del palazzo e dei suoi vissuti.

Midollo nasce quindi da una stretta frequentazione del luogo da parte della compagnia, una modalità di lavoro che parte da lontano e che si ricollega alla progettualità portata avanti da Laminarie fin dal 2009 a DOM la cupola del Pilastro.                     

     

 


     

MIDOLLO nelle vertebre del Corviale

VIMEO > Midollo - spettacolo itinerante nelle vertebre del Corviale | Trailer

"Un anno dopo l’esperienza bolognese del Virgolone, simbolo del quartiere Pilastro, Laminarie si è spostata al Corviale, complesso residenziale imponente alla periferia romana in zona Portuense, con l’intento di arrivare al suo Midollo, ovvero la sua parte più vitale, segreta e costitutiva: gli abitanti.

750.000 metri cubi di cemento, 1.200 appartamenti, 8.500 abitanti: il Corviale è una piccola città nella città – un po’ come tutti i quartieri di Roma – dalla storia tormentata.

In questo quartiere dalle anime contrastanti si è installata Laminarie un mese prima di Midollo, consapevole dei rischi e delle fragilità che un progetto sul campo potrebbe implicare, cercando la collaborazione dei cittadini e delle associazioni per coinvolgere gli “attori” interessati a partecipare, costruendo un percorso a partire da racconti personali degli abitanti e dal rapporto con il proprio spazio abitativo, per sfociare poi nella scelta dei testi a cui il direttore artistico si ispirerà liberamente per adeguarli agli interpreti.

Così, nei giorni di replica, il Corviale diventerà un mondo altro e i primi fautori di questa trasformazione non potranno che essere dei bambini – quattro – che guideranno insieme alla compagnia altrettanti gruppi di spettatori suddivisi inCervicale, Dorsale, Lombare, Sacrale nell’attraversamento della struttura vertebrale dell’edificio, disseminato per l’occasione da piccole e inaspettate apparizioni teatrali."

  

 


PAROLE LUMINOSE - Contro gli stereotipi, insolite e coraggiose

[...] Sono piccoli frammenti di testo più o meno famosi che riflettono in qualche modo sulla vita e sul coraggio che ci vuole per affrontarla. Parole luminose contro lo stereotipo del Corviale “mostro” e degradato, insolite da ascoltare all’interno di queste strutture architettoniche che proprio grazie all’azione teatrale perdono la dimensione quotidiana per essere osservate con uno sguardo e una consapevolezza dello spazio diversi. [...]

Prima di una regia di grido, prima di un testo e ancora prima degli attori, per Laminarie il teatro è un luogo vivo e in continuo cambiamento abitato da persone che possono relazionarsi, al di là del professionismo e dilettantismo. Forse l’importante non è tanto “imparare a recitare” per gli abitanti coinvolti ma conoscere il teatro nei suoi valori più inalienabili: l’ascolto di sé attraverso l’incontro con una storia, la disciplina, l’impegno individuale e collettivo che implica l’aderire a un progetto; e, infine, sentire di costruire qualcosa assieme, il primo passo per sfuggire all'emarginazione.

Midollo: abitare il teatro oltre il degrado

Laminarie attraversano il Corviale per arrivare al cuore della periferia di Sarah Curati in PATER STREET, Teatro/Letture, 30 settembre 2017

 

 

MIDOLLOa walking performance within the vertebras of Cazarna U 

A Laminarie Production

Realised with the support of: Regione Emilia-Romagna, Municipality of Bologna

In collaboration with: Consulatul Honorific al Italiei la Timisoara, Italian Cultural Institute of Bucharest

TEH CAMP MEETING 88

18.10.19 - Cazarna U - Piata Marasti, Timișoara

Durante il mese di ottobre LAMINARIE ha messo in atto una prima tappa di avvicinamento al progetto "MIdollo" attraverso la realizzazione di una performance all'interno della Cazarma “U” in Piata Marasti a Timisoara. Per questo primo studio la compagnia ha collaborato con alcuni studenti dell’accademia di Musica di Timisoara in La performance si è realizzata di notte a seguito di due giorni di permanenza nello spazio alla presenza di un pubblico composto in gran parte da operatori culturali europei che hanno partecipato al meeting del Trans Europe Halles e alcuni cittadini rumeni di origine italiana interessati alle attività culturali della città. Pur essendo molto breve il periodo di lavoro sul campo l’esito è stato positivo perché ha permesso agli spettatori di conoscere un luogo insolito attualmente non abitato dove convergevano immagini visive contemporanee e suoni alcuni provenienti dai contenuti artistici della performance (voci, violino, tromba) e altri dalla vita quotidiana della città.

  


 

NARRAZIONI A CONFRONTO IN SPAZI NON TEATRALI

Laminarie. Narrazioni di confronto tra Bologna e Roma

di Lucia Medri  in Teatro e Critica , 12 ottobre 2017 

"La compagnia Laminarie da Bologna porta a Roma il progetto Midollo – spettacolo itinerante nelle vertebre del Corviale. 

In qualità di guida artistica della compagnia Laminarie da più di vent’anni, Febo Del Zozzo  mi confermò quanto quel che io definirei “dialogo insediato” intrapreso quotidianamente con il territorio del quartiere San Donato, poteva davvero essere esteso anche alla dimensione del Corviale. Gemello del Virgolone – complesso costituito da 14 blocchi e 552 appartamenti – il Serpentone si configurava in quei discorsi come luogo potenzialmente teatrale perché innanzitutto urbanisticamente simile a quel complesso residenziale [...]

inserendosi in «spazi non creati appositamente per rappresentazioni artistiche ma adibiti a funzioni differenti», aspetto evidenziato dalle “note di avvicinamento” che hanno costituito l’iniziale struttura organizzativa di Midollo. [...]

«Midollo non può essere considerato una trasposizione di un modello, perché ha a che fare con le persone e non le vuole mica educare al teatro», semmai è il teatro che permette attraverso gli strumenti che gli sono propri, di far emergere quella narrazione di quartiere che altrimenti faticherebbe a raccontarsi. [...]

L’azione drammaturgica è composta da queste “dichiarazioni teatrali” stabilite registicamente, come detto in precedenza, in base alle storie che ognuno degli abitanti ha scelto di condividere. [...]

Un pubblico estremamente eterogeneo, composto da abitanti del Serpentone e di altri quartieri romani che si è dimostrato attivo e partecipe: la maggior parte di loro si è poi fermata a fine spettacolo a fare domande sul progetto, a continuare a tessere quel dialogo di cui si sono sentiti protagonisti."

   

 


LAMINARIE

La compagnia Laminarie, fondata nel 1994 da Febo Del Zozzo e Bruna Gambarelli ha sede a Bologna, dal 2009 dirige il teatro DOM la cupola del Pilastro in convenzione con il Comune di Bologna. Principale obiettivo è lo studio di linguaggi originali nell’ambito del teatro contemporaneo.Lavora nell’ambito di rassegne e festival di teatro contemporaneo e teatro per bambini, nazionali e internazionali e realizza progetti culturali con realtà internazionali scelte per le loro affinità con percorsi di ricerca seguiti dalla compagnia. La ricerca di Laminarie si è posta fin dalle origini in relazione con linguaggi artistici contemporanei quali arti visive, architettura, cinema. Tale approccio multidisciplinare si manifesta sia nell’intreccio di modalità espressive che caratterizza la ricerca della compagnia, sia nello sviluppo di progetti in grado di intrecciare ambiti, contesti, pubblici differenti. Nel 2012 ha ricevuto il premio speciale UBU con la seguente motivazione: “Dom di Laminarie, spazio che lavora sui confini tra produzione in residenza e ospitalità, tra città e periferia, tra migrazione e memoria, tra infanzia e età adulta, tra ricerca teatrale e ascolto dell’ambiente circostante al quartiere Pilastro di Bologna”

 

Febo Del Zozzo è regista e direttore artistico di Laminarie. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, sezione Scultura, ha lavorato con la Socìetas Raffaello Sanzio come attore − in Gilgamesh, Iside e Osiride, Haura Mazda, Orestea, Lucifero, Amleto, Masoch e nel film di Romeo Castellucci Brentano – e come scenografo. Insieme a Bruna Gambarelli è fondatore della compagnia Laminarie (1994) per cui realizza progetti internazionali e produzioni teatrali. Cura la direzione artistica dello spazio DOM la cupola del Pilastro a Bologna. Il suo interesse per la biografia si è materializzato in spettacoli su Pollock e Bobby Fisher, Varlam Salamov, Elias Canetti come in inseguimenti di Brancusi e in perlustrazioni dell’opera di John Cage.

 

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