Stefania Zepponi scrive su Krapp’s Last Post una lunga e interessante riflessione sul progetto di Simona Bertozzi “Prometeo” ospitato in residenza a DOM in autunno per Alors on danse.
Ne riportiamo un estratto, si può leggere integralmente su
http://www.klpteatro.it/docile-sulla-scrittura-coreografica-in-fieri-di-simona-bertozzi
riflessioni di Stefania Zepponi sul progetto di Simona Bertozzi ospitato a DOM per Alors on danse
“Insomma a farla breve, sappi questo: ogni arte umana viene da Prometeo.”
(Eschilo, Prometeo Incatenato)
Se è vero, come ebbe a dire Emio Greco, che la danza per troppo tempo è stata considerata un luogo di non pensiero, incontri come quello presentato a dicembre al DOM la Cupola del Pilastro, a Bologna, ad opera dell’associazione culturale Nexus di Simona Bertozzi, certamente cercano di smontare questa credenza fornendo sostanza all’effimero, accompagnando lo spettatore dentro il pensiero che sottende la creazione, mostrando un dietro che arricchisce di significato il percorso creativo.
D’altra parte il tracciato che Simona Bertozzi sta sempre più delineando sia nei suoi progetti di formazione che di produzione è proprio quello di un fare intrinsecamente legato ad un aspetto teorico mostrato per avvicinare alla visione, fornendo ulteriori strumenti di comprensione tramite suggestioni verbali.
Nello spazio circolare della Cupola, nudo e scarno, la coreografa ci accoglie e in ginocchio di fronte a noi, in quella che è una posizione comune dei danzatori quando si approcciano alla parola durante le prove, ci racconta il progetto a cui sta lavorando, questo “Prometeo” che, di residenza in residenza, di quadro in quadro, troverà il suo compimento nel prossimo autunno.